Stando alle note diffuse oggi dall'agenzia Asca, nella Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze la ministra Turco lancia l'allarme per la diffusione dell'ecstasy tra i giovanissimi. Fa bene, ma lanciare grida d'allarme e poi insistere con la proibizione finisce solo per moltiplicare e diversificare l'offerta. Quello che sta accadendo, infatti, e' la nascita e lo svilupparsi di nuovi mercati, e quindi di nuove popolazioni di consumatori, accanto a quelli tradizionali.
Di fronte a dati sempre piu' allarmanti che dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, il totale e definitivo fallimento del proibizionismo (lo stesso capo dell'Interpol ha ripetuto di recente a Genova che la battaglia e' ormai persa), e' necessario che chi continua pervicacemente a sostenere questa politica abbia l'onesta' di assumersi di fronte all'opinione pubblica la responsabilita' dei disastri che essa sta provocando.
Anche per l'ecstasy e le altre droghe sintetiche occorrono al piu' presto atti di governo coraggiosi e lungimiranti che impediscano alle narcomafie di mettere le mani sui "giovanissimi" che tanto stanno a cuore alla ministra come hanno fatto con i loro fratelli maggiori.