Parla lo scrittore che non vuole abbandonare la capitale centroamericana nonostante il degrado.dal Corriere della Sera di oggi 9 luglio 1997 (articolo di Maurizio Chierici)
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"Il problema centrale da affrontare, e subito, e' il narcotraffico. Un impero che trionfa nella citta' infinita. Da qui si spande in ogni angolo della nazione. Ricchezza che nessuno riesce a fermare nei gironi della poverta'...". Altro discorso-labirinto, cerco di dire. Ma Fuentes continua: ha idee chiare. "Bisogna legalizzare la droga". "Pesante o leggera?". "Droga di ogni tipo, anche la coca. Nella capitale, e di la' dalla frontiera con gli Stati Uniti, la gente muore di droga. E i narcos ingrassano. Il problema del consumo somiglia a quello dell'alcol. Quando Washington ha imposto la legge sul proibizionismo, qualcuno ha smesso di bere? Si impazzisce, si finisce per diventare nessuno e si crepa, ma chi vuole la droga la vuole a tutti i costi. Fermarne la volonta' diventa complicato. Ma si puo' fermare l'impero del male che i narcos stanno allargando. Il mercato della droga alimenta furti, rapimenti, insicurezza: si uccide per pochi soldi. E la citta' precipita nella follia. La droga legalizzata deve esser
e il capitolo portante del programma contro la paura che intristisce Citta' del Messico. Svuota la criminalita' dei poliziotti. Rende trasparente la vita di tutti".
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