Le sentenze della Cassazione dello scorso gennaio sono due.
La prima ha stabilito appunto che chi fa un acquistio per un gruppo di persone non e' imputabile di spaccio perche' ognuno dei "committenti" ricevera' la sua parte in base a quanto ha versato e quindi non c'e' lucro.
La seconda sentenza stabili' anche cher per determinare lo spaccio la semplice detenzione di una quantita' rilevante non basta, perche' potrebbe trattarsi di una scorta per uso personale: occorrono cioe' altri riscontri.
L'ultima sentenza di due settimane fa, formalmente non e' in contraddizione con le altre due perche' dice che al di la' dei casi considerati dalle due sentenze di gennaio, resta il fatto che la legge continua a considerare la cessione, anche gratuita, come spaccio. Certo, come ha scritto Francesco Merlo sul Corsera, si tratta di un formalismo astratto che non tiene in conto la realta' del consumo di droghe.