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Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 15 luglio 1997
ONU: IL TRAFFICO DI DROGA NEL MONDO E' DI 400 MILIARDI DI DOLLARI L'ANNO
di Ge.P. - Il Sole 24 Ore

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ROMA - Per la produzione e il consumo della droga e' scoccata l'era della globalizzazione. Il fenomeno coinvolge quasi il 10% della popolazione mondiale, interessa sempre di piu' Paesi in via di sviluppo e, grazie alla pericolosa crescita degli stimolanti sintetici, il suo fatturato totale nel '94 e' stato pari al commercio mondiale dei prodotti tessili: 400 miliardi di dollari l'anno, ossia l'8% del commercio mondiale. E' un'analisi allarmante quella che emerge dal primo rapporto mondiale sulla droga illustrato ieri a Roma dall'ambasciatore Giorgio Giacomelli, responsabile dell'agenzia delle Nazioni Unite per la lotta alla droga, la Undcp (United Nations international drug control programme) insieme al sottosegretario agli Esteri, Rino Serri. Il rapporto (400 pagine), curato dalla ricercatrice Alison Jamieson, analizza i vari aspetti del consumo illecito di droghe: dalle leggi nazionali alle convenzioni internazionali, dai rapporti con il crimine organizzato al riciclaggio del danaro "sporco". Nel '96, ad e

sempio, l'area adibita alla coltivazione del papavero da oppio ha raggiunto quasi i 300mila ettari con il 90% concentrato in Afghanistan, Iran e Pakistan. Sempre nel '96, sostiene il rapporto, la produzione stimata di foglie di coca (Peru', Colombia e Bolivia) si e' avvicinata alle 300mila tonnellate. Ma il vero campanello d'allarme per le Nazioni Unite e' rappresentato dal "boom" degli stimolanti sintetici, ossia anfetamina, ecstasy e Lsd, che rischia di soppiantare progressivamente eroina e cocaina. Ogni anno in tutto il mondo, sostiene il rapporto Undcp, 30 milioni di persone consumano droghe sintetiche, percentuale ancora inferiore ai 140 milioni di consumatori di "cannabis" ma superiore ai 13 milioni di consumatori di cocaina e agli 8 milioni di eroina. Per quanto riguarda l'Italia il rapporto evidenzia che, in quattro anni, il numero dei tossicodipendenti e' piu' che duplicato raggiungendo nel giugno '95 le 72mila unita'.

"La guerra e' difficile ma non e' persa in partenza" ha precisato l'ambasciatore Giacomelli che, a fine di agosto, lascera' l'ufficio di Vienna delle Nazioni Unite dopo 12 anni per essere sostituito da un altro italiano, il senatore Pino Arlacchi. "Non elimineremo mai le malattie e il crimine - ha osservato Giacomelli - si tratta pero' di mettere in campo un insieme di strumenti bilanciati tra di loro per mantenere il fenomeno a livelli fisiologici". Il rappporto evidenzia tuttavia come la liberalizzazione degli scambi e la crescita sostenuta del commercio internazionale "possano anche rendere piu' complessi gli sforzi per controllare il fenomeno". "E' un dato di fatto - ha ricordato Giacomelli - che il libero mercato apra dei varchi piu' facili anche per i traffici di droghe ma il nostro impegno e' proprio quello di salvaguardare la liberalizzazione dell'economia mantenendo un controllo sui fenomeni illeciti come la droga, il traffico d'armi e la grande criminalita' internazionale". Per contenere il fenomen

o non esiste una ricetta unica, servono interventi ad ampio raggio come ha ricordato il sottosegretario agli Esteri Serri. Ma sulla possibilita' che la liberalizzazione serva a ridurre i consumi Giacomelli avanza qualche dubbio. "Non disponiamo - afferma il responsabile dell'agenzia dell'Onu - di elementi che ci facciano credere che qualsiasi tipo di liberalizzazione ci aiuterebbbe a risolvere il problema, anzi abbiamo indicazioni in senso contrario".

 
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