Faccio tre appunti che mi paiono non trascurabili:1) nell'articolo di Carmelo Palma "L'Onu e la questione proibizione", si cita il dato eclatante delle 1394 morti per overdose in Italia nel 1996 (record storico) affermando che si tratta di morti correlate all'uso di droga
"per overdose, incidenti, epatiti, suicidi"; non è purtroppo così. Lo stesso Ministero dell'Interno, nel fornire le cifre, si premura di precisare che "tali decessi sono strettamente correlati a causa tossicologica diretta e non, ad esempio, a sinistri stradali, a complicanze patologiche (epatiti, AIDS) o altri fatti(suicidi, incidenti sul lavoro etc.)...(inoltre,ndr)...a tutto il 16 aprile 1997, nonostante le ripetute richieste da parte della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, non hanno fornito riscontro di sorta:
- nr. 6 Prefetture su 103;
- nr. 18 Istituti di medicina legale su 27.
Per quanto precede, i dati sui decessi consolidati al 16 aprile 1997 debbono considerarsi provvisori e, verosimilmente, sucettibili di ulteriori, significative variazioni in aumento..." (dalla Relazione del Governo al Parlamento, pag. 113).
2) Rispetto alle firme racclte sull'Appello di Parigi, mi pare che l'avessero sottoscritto pure Don Ciotti e Leopoldo Grosso del Gruppo Abele...mi sbaglio?
3) Nella cronologia delle iniziative radicali sulle droghe, leggo "1992 Il CORA promuove un referendum pr l'abolizine delle sanzioni penali per il conusmo di droghe...". Ripassiamo alcune date:
l'11 luglio 1990 entrò in vigore la Legge Iervolino-Vassalli;
il 15 settembre 1991 (14 mesi dopo) Marco Pannella propose al Consiglio Generale del CORA di Bologna di raccogliere le firme sul referendum; la raccolta firme iniziò il 10 ottobre 1991.
Perchè scontare mesi alla nostra fatica (e alla pazzia, come allora parve alla stagrande maggioranza di noi, di Marco)?
Ciò detto, sono state stampate copie del giornale in più da usare ai tavoli e da tenere nelle case e nelle sedi?Ne vale la pena!