La corporazione dei tabaccai si mobilita per far rispettare dai suoi soci il divieto di vendere sigarette ai minori di 16 anni, divieto, si scopre, esistente da 63 anni, seppur munito di una sanzione irrisoria (multa di 40.000 lire a chi vende e di 4.000 lire a chi acquista); i Monopoli di Stato ne approfittano per fare pubblicità ad una nuova sigaretta per giovani (non minorenni, s'intende)....

Dove sono i "crociati dell'antidroga", così attenti alla salute delle giovani generazioni da opporsi sdegnati alle nostre proposte di vendita degli spinelli ai maggiorenni in locali controllati, da minacciare di svuotare i distributori automatici di siringhe per paura che i bambini possano pungersi (così minacciò di fare nel 1992 l'allora Assessore all'Assistenza del Comune di Torino Giuseppe Bracco, democristiano,, che faceva parte alle ultime elezioni dello staff elettorale di Valentino Castellani), ma che non si pongono neppure il problema delle migliaia di distributori automatici di sigarette a cui i minorenni possono accedere in modo incontrollato?!

Il "proibizionismo all'italiana" è profondamente ipocrita; dietro il suo "no alla droga" ci sono indifferenza e calcolo cinico: anche i tabaccai votano...

La "Raccolta delle leggi d'Italia" riporta 226 (duecentoventisei) provvedimenti in materia di "Monopoli di Stato" (sale e tabacchi).

Scritta sul muro di una farmacia di Torino (Piazza Vittorio): "LA DROGA NON E' PIU' BUONA, CAMBIATE MONOPOLIO".