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Conferenza droga
Donvito Vincenzo - 21 settembre 1997
PANNELLA E' SEMPRE PANNELLA

da "La Nazione" del 21 settembre 1997

di Gabriele Cane'

E' proprio vero: Marco Pannella e' un politico diverso. Diverso dagli altri politici, in primo luogo; il che dovrebbe renderlo molto simile a una persona normale; se non fosse che, anche rispetto ai normali, il Marco nazionale e' sempre abbastanza diverso. Insomma: e' Pannella. Per cui gli capita di commettere un reato, e di subire una giusta condanna, avendo lui stesso chiesto di non essere assolto. Cosi', un gesto deprecabile come la distribuzione di hashish gratis al mercatino di Porta Portese nell'agosto del '95, finisce per avere un epilogo nobile. E diverso. Intanto perche', stranamente, Giustizia e' fatta. A un politico che trasgredisce la legge, infatti, possono capitare due cose. Primo, che venga assolto per deferenza della Corte: il ladro di polli in galera, "Sua Eccellenza" rimandato a casa con tante scuse per il disturbo. E' sempre successo e sempre succedera' ad ogni latitudine. Secondo (ed e' un po' l'andazzo piu' recente), che venga condannato in modo pesantissimo, cosi' impara ad essere stato

un potente. L'esempio di scuola e' rappresentato da Bettino Craxi, al quale, come si presenta in un tribunale, vengono rifilati minimo otto-nove anni di galera a fronte di pene di pochi mesi per i coimputati nello stesso reato. Per spiegarci: una mazzetta intascata da Citaristi, mite cassiere della defunta Dc, vale un paio d'anni con la condizionale; la stessa mazzetta, costa a Bettino due lustri di carcere duro senza sconti di pena, con l'interdizione dagli uffici pubblici e privati, con l'obbligo di circolazione in catene, la luce sempre accesa in cella, e una cassetta di Mino Reitano sparata nelle orecchie. Tanto per far capire chi comanda ora. Intendiamoci. Non diciamo tutto questo per simpatia craxiana. Anzi. Ma perche' la difformita' di trattamento e' talmente sfacciata, che anche l'uomo di Hammamet finisce per avere qualche titolo per fare la vittima. Figuriamoci! Pannella, no. Lui ha fatto la sua marachella, il Pm ha chiesto una pena adeguata, l'avvocato difensore si e' associato, e il giudice li ha

accontentati. Come nei dimenticati manuali didiritto. In base agli stessi manuali, per otto mesi il leader radicale sara' in liberta' vigilata: dovra' firmare ogni giorno al commissariato, probabilmente non potra' allontanarsi da Roma. L'esatto contrario degli altri politici che dalla polizia si fanno prelevare a casa per essere scortati in ufficio, e che a Roma ci restano tre giorni alla settimana per non affaticarsi troppo. Ma anche il contrario di tantissimi mascalzoni veri che a firmare al commissariato si guardano bene dall'andarci, primo perche' nessuno li controlla, secondo perche' il periodo di liberta' vigilata lo sfruttano per commettere qualche altro bel reato. Pannella, vedrete, sara' invece un vigilato puntuale, preciso. Talmente disciplinato, e fastidiosamente diverso, da rischiare di sentirsi dire: "Caro Pannella, se continua cosi', al prossimo reato che commette saremo costretti ad assolverla".

 
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