GIULIO MANFREDI, ESPONENTE DEL CO.R.A., HA DICHIARATO:

<La relazione governativa sulle tossicodipendenze dell'anno scorso stimava nel 3% i detnuti tossicodipendenti che fruivano di trattamenti metadonici; fuori del carcere la percentuale è del 30, dieci volte superiore. La relazione governativa di quest'anno censura completamente il problema; parla addirittura di distribuire ai detenuti in aids conclamato i nuovi farmaci "inibitori della proteasi", costosissimi e non ancora del tutto testati, e tace su un farmaco, il metadone, dai costi irrisori e la cui importanza nella prevenzione dell'aids è ormai riconosciuta a livello scientifico internazionale.

Rispetto al narcan, la notizia che un detenuto in overdose è stato salvato in extrmis grazie ad un'iniezione del farmaco praticata all'ospedale Molinette sottintende che in carcere non vi erano dosi di narcan e/o non vi era personale in grado di sommininistrarlo?

Nel nuovo PianoSanitario in discussione presso il Consiglio Regionale, nuo degli "Obiettivi specifici" in tema di tossicodipendenze consiste nel "migliorare l'assistenza ai tossicodipendenti detenuti mediante una più fattiva collaborazione fra servizi pubblici, enti ausiliari ed alrti soggetti che operano all'interno ed all'esterno dgli istitui di pena; verificando che venga rispetato il diritto alle cure dei detenuti tossicodipendenti, ed in quali istituti di pena sino di fatto indisponibili le terapie metadoniche rimuovendone impedimenti". L'assessore alla Sanità D'Ambrosio potrà attuare proficuamente le indicazioni del piano partendo dal "caso Vallette" ...

Anche il Comune di Torino può trarre da quanto è successo lo spunto per ricostituire le sottocommissioni tossicodipendenze e carcere e per attuare finalmente iniziative in materia; ma c'è la volontà politica di fare qualcosa? Per creare due ennesimi organismi inutili da usare come foglia di fico e per distribuire un po' di gettoni di presenza, meglio non farne nulla !>>.