Da ASPE (Agenzia del Gruppo Abele) n.12 del 19 giugno 1997:
"PRESCRIZIONI ABUSIVE DI STUPEFACENTI. La Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 25.11.1996-6.2.1997 n.1094, ha affermato che le prescrizioni di sostanze stupefacenti a consumatori di droga in quanto tali sono legittime soltanto se mirate, sulla base di un programma terapeutico individualizzato, ad assistere, curare e recuperare fino alla disassuefazione. Le stesse sono da considerare abusive, e quindi punibili ai sensi dell'articolo 83 del DPR 309/90, qualora si constati un rilascio generalizzato di prescrizioni senza criteri, verifiche, visite mediche, controlli, proporzioni. Nel caso di specie, che ha dato luogo alla pronuncia della Cassazione, è stata confermata la sentenza di condanna di unmedico che aveva prescritto lo stupefacente solo per <> dell'incomoda pesenza di un tossicodipendente".(Mi pare, con tutte le limitazioni prescritte, una sentenza <> nonchè rispettosa della libertà terapeutica di medici ed utenti sancita col referendum del 1993).UBRIACHEZZA E LEGGE. La Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 25.2-9.5.1997 n.4276, ha affermato che, ai fini della configurabilità della contravvenzione di ubriachezza molesta, poichè la legge non prescrive obligatoriamente l'esperimento di perizia medico-legale o altre formalità di accertamento, è corretta la decisione del giudice che motivatamente abbia dedotto la sussistenza del reato dall'andatura barcollante, dall'alito vinoso, dalle condizioni alterate delll'imputato e in generale da tutto il suo comportamento globalmente considerato.".
Segnalo la pubblicazione "Limitazione del danno - l'overdose e i rischi correlati" (ASPE speciale, settembre 1997, lire 3500).