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Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 9 ottobre 1997
DROGA: CORA SULLA POSIZIONE VATICANA IN TEMA DI LEGALIZZAZIONE

Roma, 8 ottobre 1997

Dichiarazione di Carmelo Palma, della Direzione del Coordinamento Radicale Antiproibizionista:

"Molto spesso, quando parla di pratiche mediche, le gerarchie vaticane confondono la malattia con il male: a farne le spese, quasi sempre, e' il malato ed e' un vero peccato.

Accade sulla fecondazione assistita. E accade sulle droghe.

In ogni caso, sono ragionamenti "a prescindere": dai risultati, dalla concretezza dei problemi, dalle responsabilita' della politica. E, alla fine, dalla realta'.

L'esito del referendum tenutosi in Svizzera 10 giorni fa giustifica ampiamente questa impressione.

A chi oggi propone e sperimenta un uso medico dell'eroina che - secondo dati non contestati - fa stare meglio il malato (nel senso che, da Ippocrate in poi, il malato sta meglio innanzitutto quando soffre di meno psicologicamente e fisicamente), si possono opporre legittime contestazioni o contrapporre radicali alternative, ma senza dimenticare che le une e le altre devono avere a che fare con la concretezza della realta': e concretezza nel senso pieno, civile, morale e politico del termine.

Non contestare l'efficacia di una terapia, ma dichiararne l'illegittimita', significa, ne' piu' ne' meno, infischiarsene dei malati a cui non deve apparire molto chiaro un discorso in base al quale, per il bene della societa', dovrebbero essere ricacciati nelle mani del mercato criminale. Ancora meno chiaro, come e' noto, e' apparso agli elettori svizzeri.

Una gerarchia religiosa non e', di per se', esentata dal dovere di valutare le conseguenze delle proprie posizioni. Ne' e' possibile che chi consuma droghe proibite sia, di per se', meritevole di vivere costantemente schiacciato fra chi "traffica" lucrosamente sulle droghe e chi "traffica" sterilmente con le morali".

 
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