Su il "Foglio" di ieri, nella sua rubrica settimannale, Luigi Manconi tratta dello screening di massa attuata nel carcere delle Vallette di Torino su 75 detenuti in semi-libertà, di cui hano trattato i giornali locali, il notiziario antiproibizionista di Radio Radicale (ogni lunedì alle 13) e su cui lo stesso Manconi ha prsentato un 'interrogazione parlamentare.
Non mi pare irrilevante il fatto che nel'articolo Manconi ci informi che solo uno dei reclusi, <>, ha rifiutato di sottoporsi al test; necessità di garantire l'anonimato? Ma i giornali avevano ampiamente informato che si trattava di Sergio Segio, ex-terrorista di Prima Linea, impegnato da anni nel Gruppo Abele sui problemi del carcere, esponmente di Forum Droghe, iscritto o ex-iscritto al PR (questo i giornnali non l'hano detto..). Lo stesso Segio si è fatto intervistare senza problemi da Radio Radicale. E il dire chi è <> non è ininfluente perchè spiega come solo uno particolarmente motivato e (diciamolo) "protetto" è riuscito a resistere alle pressioni di medici e agenti: "o fai l'esame delle urine o non esci più dal carcere".Il fatto che le pressioni siano state operate anche dal mdico del carcere è iliuminante: i medici delle carceri si prestano a funzioni di ordine pubblico ma ostacolano l'attività dei medici dei SERT al'interno delle strutture, specie per quanto riguarda i trattamenti metadoici...
Su questo sarebbe intertesante un'intervista di Radio Radicalòe a Giorgio Inzani...finchè è a piede libero!
Dal "Corsera" del 10 ottobre, cronaca di Milano:
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