non penso esista una regione italiana che abbia dato piena attuazione al Decreto 444/90 (detto "Decreto De Lorenzo" dal nome del ministro della Sanità di allora). Tale inadempienza generalizzata la dice molto lunga sul livello del dibattito eistente in Italia sulle tossicodipendenze e, più in generale, sulle droghe proibit: dopo i grandi polveroni, il nulla.Il silenzio dei mass media è scandaloso;ma ancora più scandaloso è il comportamento dei cosiddetti "crociati dell'antidroga",pronti ad ergersi a difesa dei <> e della <> minacciati dai perfidi <> ma che non hanno mosso un dito, in otto anni, per applicare una legge da loro voluta con grande battage pubblicitario; stiamo parlando, infatti, della legge Iervolino-Vassalli-Craxi del 1990.Pertanto, l'iniziativa piemontese può esere ripresa in altre realtà, apartire, per esempio, da quella di Roma, in campagna elettorale: i candidati al Comune e nelle circoscrizioni possono in breve tempo stilare una mappa degli orari di apertura dei SERT, verificare la non rispondenza con la legge e chiederne conto all'Assessore regionale alla Sanità. Il Polo, Gasparri, quali responsabilità di omissione hanno in tutto questo?
"Il Partito Radicale proclama il diritto e la legge..."; così inizia il preambolo dello Statuto del PR; la lotta per il rispetto della legge va di pari passo con la lotta per la modifica della legge ingiusta...
