Al Direttore della Nezavisimaja Gazeta (Mosca)
sig. Vitalij Tret'jakov
Bruxelles - Mosca, li' 30 ottobre 1997
Egregio Direttore,
Il 21 ottobre il Giornale da Lei diretto ha pubblicato l'articolo del Presidente della Commissione della Duma per la tutela della salute Nikolaj Gerasimenko "La dose di eroina" dal sottotitolo "Per la società, legalizzare la droga equivale ad un suicidio". In questo articolo lo stimato deputato polemizza con il Partito radicale transnazionale e con il suo coordinatore per la Russia Nikolaj Khramov.
A quanto pare, il pretesto per scrivere questo articolo è stato fornito a Gerasimenko dalla distribuzione a tutti i membri della Duma di una brochure del Partito radicale sull'antiproibizionismo nonché da una serie di recenti interventi di Khramov nei mass media russi. Il deputato trae subito una prima conclusione deducendo significativamente: "Anche un bambino capirebbe che per svolgere tutta questa attività ci vogliono parecchi soldi. Come può procurarsi tali somme un partito che in tutta la Russia avrà al massimo due iscritti e mezzo?". Possiamo assicurare Lei e lo stimato autore che Il Partito radicale transnazionale conta in tutto il mondo quasi quattro mila iscritti con alcune centinaia di iscritti in Russia. Detto questo non capiamo cosa ha a che fare il numero formale degli iscritti e le limitate risorse finanziarie che abbiamo a disposizione con l'interesse dei mass media per il problema della droga - uno dei più grossi problemi della società.
Il signor Gerasimenko difende il nuovo disegno di Legge sulla circolazione degli stupefacenti approvato dalla Duma. Questo disegno di legge prevede la riintroduzione della responsabilità penale e di quella amministrativa non solo per la distribuzione di droga ma anche per il suo consumo (la legge finora in vigore non prevede nessuna pena per i consumatori). Dunque, il collega Gerasimenko difende la nuova legge da quelli che vorrebbero "rendere la droga libera" e di venderla "ad ogni chiosco commerciale". Purtroppo gli attacchi virulenti di Nikolaj Fedorovich sbagliano indirizzo. All'inizio dell'articolo lui stesso confessa di aver preso conoscenza dei materiali del Partito radicale diffusi tra i deputati della Duma. Il che vuol dire che conosce bene il nostro punto di vista. Di conseguenza il riassunto delle proposte radicali "da parte di Gerasimenko", a dir poco, non è corretto.
Giudichi un po' Lei. Prima di tutto, il signor Gerasimenko sbalordisce il lettore con dei dati che dovrebbero dimostrare la marcia trionfale della droga per la Russia. Peccato che questi dati non fanno il gioco dei proibizionisti. La crescita del consumo di droga e del numero di crimini ad essa connessi avviene quando viene messa al bando mentre lo stato spende milioni di dollari per fare l'inutile "guerra contro la droga". Non è forse di già "libera" la droga? Oggi che è, come è nelle mani della mafia, fuori da ogni possibilità di controllo da parte delle autorità dello stato? Più completo è il divieto, più dure sono le repressioni, più alto è il prezzo da pagare per fronteggiare il rischio - una specie di "imposta sui crimini" - più cara è la droga "proibita", più alti sono i profitti della narcomafia, più larga è la diffusione delle sostanze proibite e quindi più ricche e potenti sono le mafie.
Quello che propongono i radicali, gli antiproibizionisti, non è una "liberazione" dalla droga, ma la sua legalizzazione e il suo controllo da parte dello stato. Adesso, invece, la droga è "proibita", è nelle mani della mafia ed è in vendita - non ad ogni chiosco commerciale, ma addirittura sotto ogni portone. In qualsiasi grande città del mondo la gente sa bene dove, in che piazza, in che via, in che quartiere si può comperare la droga. Lo stesso a Mosca. Chi è passato almeno una volta, diciamo, vicino alla Farmacia N 1 in Lubjanka né è testimone.
C'è anche un'altra affermazione del signor Gerasimenko che va contrastata. Se ho capito bene, lui di mestiere è medico. Ciò nonostante Nikolaj Fedorovich non fa nessuna differenza tra l'eroina e la marijuana, tra una droga certamente pericolosa ed un'altra che lo è sicuramente meno dell'alcol. Anzi, parlando delle conseguenze negative del consumo della droga, il signor Gerasimenko si limita stranamente alla descrizione dell'effetto della canapa sui piloti, i quali, dopo aver fumato l'erba non sono in grado di equilibrare l'aereo durante il controllo sugli simulatori di volo. Sarebbe interessante sapere che fine avrebbe fatto l'aereo virtuale se il pilota avesse bevuto una mezza bottiglia di whisky! Intanto ad eccezione delle assai discusse ricerche americane degli anni trenta, non ci sono prove dell'influenza negativa della marijuana sull'organismo umano. Mentre il suo effetto positivo nella terapia della glaucoma e di alcune altre malattie è ormai ben conosciuto.
Naturalmente - come poteva esserne altrimenti! - il signor Gerasimenko attacca la politica liberale delle autorità Olandesi nei riguardi della canapa ed dei suoi derivati. Fatto sta che dopo l'introduzione delle nuove regole sulla canapa in Olanda il numero dei consumatori delle droghe leggere praticamente si è stabilizzato, mentre il numero di consumatori di droghe pesanti è addirittura diminuito. Quanto al asso di criminalità connessa con la droga, quello olandese sta molto al di sotto di quello di altri paesi, come per esempio, degli Stati Uniti che, invece, alla droga "fanno una lotta fino all'ultimo".
Il Signor Gerasimenko non può passare sotto silenzio il principale argomento degli antiproibizionisti: la legalizzazione della droga e l'introduzione di un sistema di controllo faranno mancare il terreno sotto i piedi della narcomafia, togliendogli il più proficuo business mai esistito nella storia dell'umanità. Gli argomenti contrari addotti dal Signor Gerasimenko ci lasciano più che perplessi. Secondo lui, in Russia il controllo da parte dello stato non può funzionare perché gli impiegati russi sono corrotti. Di due cose l'una: o lui crede che per dei popoli ci sarebbe un destino di corruzione ed allora c'è poco da discutere, oppure si comincia ad individuare i meccanismi fonti della corruzione per poter eliminargli ...
Olivier DUPUIS
Segretario del Partito radicale transnazionale
deputato al Parlamento Europeo
(Gruppo Alleanza Radicale Europea)
Nikolaj KHRAMOV
coordinatore del Partito Radicale Transnazionale per la Russia,
candidato alla Duma di Mosca nella XXV circoscrizione