(dal "Corriere della Sera" del 31 dicembre - cronaca di Milano)"Como - Liberalizzare la droga? Un gravissimo errore. Lo dirà nell'omelia di fine anno il vescovo di Como, monsignor Alessandro Maggiolini, secondo il quale c'è il rischio di accrescere l'uso della droga stessa favorendo lo spostamento del mercato clandestino su sostanze più deleterie, per coprire le pedite di quella liberalizzata. Solo in situazioni estreme, concede il vescovo, si può forse tollerareuna distribuzione controllata dell'eroina. E' importante - continua il documento - che il soccorso sia gestito da prsone preparate e moralmente motivate>>. Purtroopo però si profilano i segnali <>. <>. <- conclude - il compito che possono svolgere iniziative socializzanti laiche, ammesso che non si riducano a organizzare diversivi>>".Premesso che solo in Italia un vescovo diffonde alla stampa il testo della predica un giorno prima di pronunciarla (e la stampa nonha nulla da obiettare e tantomeno i "bravi cristiani" di Como), l'intervento di Maggiolini è interessante per due motivi: lascia aperto uno spiraglio, le "situazioni estreme", che può essere molto largo (in Svizzera i partecipanti alla speimentazione sono "situazioni estreme": persone che le hanno provate tutte senza risultato,prostitute sieropositive...) -rilievo fatto dal CORA con un comunicato che potete leggere solo qui essendo stato del tutto censurato; il secondo rilievo èè che Maggiolini non respinge la <> con motivazioni "etico-religiose" ma con un ragionamento "pragmatico-economico": le narcomafie, pr rifarsi dei profitti persi, s'inventerebbero droghe più nocive... Un ragionamento che può essere oggetto di confornto e di discussione, oltre il solito anatema "Drogarsi è peccato e quindi reato"...