1) editoriale di Emma Bonino "Il buon senso rovesciato degli zar antidroga" (è il testo dell'intervento pronunciato al Convegno radicale di Bruxelles, l'11 dicembre, già inserito in questa conferenza; peccato che di tale Convegno su "Fuoriluogo" non vi sia alcun accenno...);
2) articolo di Franco Corleone (sottosegretario alla Giustizia) "Esce dai cassetti la legge sulla cannabis":
"...Le Commissioni riunite Giustizia e Affari Sociali, il 4 dicembre scorso, hanno designato i deputati Cento e Giannotti quali relatori per la discussione in Assemblea della proposta di legge n.128 "Norme per la legalizzazione dei derivati della cannabis indica"...Sarà però indispensabile che la pressione dell'opinione pubblica ..si palesi con un volto e una forza assolutamente straordinari, affinchè la Conferenza dei Capigruppo metta effettivamente all'ordine del giorno la proposta di legalizzazione...Voglio dire con estrema chiarezza che questa battaglia non può essere delegata a qualche testimone magari spericolato, ma pone un preciso problema politico di impegno a tutti i partiti di sinistra...Non si potrà affrontare quello che sarà (per volontà di altri) uno scontro con la superficialità e l'approssimazione con cui si svolse l'esame della mozione sulla droga alla vigilia (della Conferenza) di Napoli. Il 1998 deve essere l'anno disvolta pr un'intelligente politica sulle droghe, e anche il governo dovr
à fare la propria parte e assumersi la responsabilità di dar corso alle indicazioni della conferenza di Napoli. La "Commissione La Greca", a questo scopo istituita dal ministro Flick, terminerà a fine anno i lavori, traducendo in norma i compiti che le erano stati affidati. In particolare, dai primi atti, si sa che la commissione sta verificando la praticabilità di un intervento normativo diretto a meglio definire le condotte sicuramente rivolte al consumo personale, tenendo conto della più recente giurisprudenza della Corte di Cassazione in materia di coltivazione domestica e di consumo di droghe leggere. Con uno schema di disengo di legge, la Commissione intende proporre una riscrittura delle fattispecie previste dall'art. 73 del DPOR 309/90, anche in relazione al momento sanzionatorio, intervenendo poi sul sistema degli illeciti amministrativi dell'art. 75, per eliminare le sanzioni meramente afflittive e privilegiare, per il solo tossicodipendente, l'intervento dello stato finalizzato al recupero e alla
cura....
Sarà inoltre impossibile eludere l'impatto politico delle azioni non violente di disobbedienza civile di Marco Pannella, via via che i processi giungeranno a conclusione, con le prevedibili conseguenze sul piano giudiziario e penale... Il quadro è dunque in movimento, ma il risultato non è affatto scontato. La coalizione dell'Ulivo deve far chiarezza al proprio interno,non potendo sottomettersi ai ricatti confessionali dei Popolari. D'altrond, il governo, che sul tema della legalizzazione ha lasciato libertà al Parlamento, non può invece rimanere neutrale sulle politiche di riduzione del danno e sulla depenalizzazione, adagiandosi su una politica di basso profilo...";
3) Grazia Zuffa illustra il dibattito tenutosi il 12 dicembre a Bologna sui risultati della sperimentazione svizzera, relatore Philippe Lehmann (direttore del settore tossicodipendenze dell'ufficio di sanità del governo confederale). Riporta le dichiarazioni di Don Gallo, responsabile di una comunità genovese ("I cattolici non hanno mai abbandonato l'idea della sostanza-demonio, che porta anche a demonizzare il tossicodipendente. Bisonga farla finita con i distinguo e le timidezze, con la linea del pasticcio compromissorioche ha prevalso a Napoli. Va detto a chiare lettere che l'autodeterminazione vale anche per il tossicodipendente"); di Susanna Ronconi del Gruppo Abele ("Non è ancora accettata la finalità prima della riduzione del danno: la stabilizzazione sociale del consumatore. Ne consegue che facciamo un dignitoso intervento sanitario e un insoddisfacente lavoro sociale. Le offerte di opportunità sociali sono ancora riservate a chi sceglie un trattamento drug free"); di Gianluca Borghi, assessore alla
sicurezza sociale dell'Emilia Romagna ("Se il quadro politico a livello di governo e parlamento non è confortante, qualcosa però possono fare Enti locali e le Regioni. Come insegna la Svizzera, sperimentare si può anche senza cambiare il quadro normativo").
Segue intervista a Philippe Lehmann:
"D. : Professore, lei parla di autodeterminazione. Ma i programmi con eroina sono molto "direttivi". Bisonga recarsi ai centri clinici anche tre volte al giorno per avere l'eroina, bisogna restituire la patente,pefino pagare ventimila lire al giorno per avere la sostanza...
R.: In qualsiasi patto terapeutico ci sono regole da rispettare. Le ventimila lire sono un prezzo più che ragionevole, se confrontate alle trecentomila che prima gli eroinomani spendevano al mercato clandestino. La sperimentazione non avviene "in vitro", ma nel vivo di una società, le cui esigenze di sicurezza vanno rispettate: da qui la cautela del ritiro della patente, anche per venire a patti con la polizia. Ma ci sono spazi di ascolto e contrattazione col "paziente", ad esempio sul dosaggio dell'eroina. La dose indicativa era di 500 mg. In realtà le dosi medie distribuite sono state di 800, 1000mg., concordate coi consumatori. Di nuovo sottolineo il mutamento simbolico: si dimostra che soggetti "dipendenti", ritenuti incapaci di stare alle regole come le persone "normali", sono invece in grado di rispettarle. Non solo. Si è visto che sono capaci di autoregolazione: la gran parte ha diminuito progressivamente e spontaneamente le dosi iniziali... Il voto referndario dello scorso settembre e la valutazione
scientifica dell'esperimento con eroina ha rafforzato la politica confederale. Il governo deciderà di legalizzare la prescrizione dell'eroina e di estendere il programma: si calcola che sulla base dei requisiti con cui sono stati selezionati i soggetti per l'esperimento, potrebbero entrare in trattamento circa tramila td.ti. Poi verrà la depenalizzazione dell consumo. Una bozza di legge sarà presentata nel prossimo anno, ma solo dopo un lavoro di consultazioni, di dibattito, di creazione di consenso...La cannabis non è una priorità, poichè non è considerata sostanza "a rischio". Può sembrare paradossale, ma proprio per questo il mutamento culturale è più difficile. L'eroina può essere accettata come farmaco. La cannabis no, è una sostanza solo legata alla dimensione del piacere. Il godimento è la massima trasgressione, difficile da accettare."
4) Maurizio Baruffi informa che la raccolta firme sulle due proposte di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione della cannabis e la depenalizzazione del consumo continuerà fino alla metà di marzo '98...