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Conferenza droga
Manfredi Giulio - 12 gennaio 1998
COMUNICATO STAMPA

L'ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA' D'AMBROSIO HA DICHIARATO CHE "NESSUNA SPERIMENTAZIONE DEVE ESSERE BLOCCATA".

BENE, OLTRE ALLA SOMATOSTATINA, SI SPERIMENTI L'EROINA...

POLITICI PROIBIZIONISTI, IL VERO SCANDALO SIETE VOI!

CITTADINI TOSSICODIPENDENTI, DIFENDETE IL VOSTRO DIRITTO ALLE CURE!

Giulio Manfredi, esponente del CORA, ha dichiarato:

"L'Assessore D'Ambrosio ha dichiarato che nessuna sperimentazione, attuata nel rispetto della legge e delle regole deontologiche, deve essere bloccata. L'Assessori,quindi, non dovrebbe avere difficoltà ad operare, per quanto gli compete, affinchè anche in Piemonte si attui una o più sperimentazioni di distribuzione controllata di eroina. A maggior ragione, dopo le dichiarazioni di Don Ciotti, che ha ribadito quanto già sostenuto due mesi fa, quando Pannella propose la sperimentazione a Roma: sì ad una sperimentazione che non si esaurisca nella pura e semplice somministrazione ma inserisca tale atto in un progetto di recupero. E' proprio il postulato alla base dell'esperienza svizzera (vedi dati allegati).

La vicinanza geografica può consentire all'Assessore regionale, alle Commissioni Sanità del Consiglio Regionale e del Comune di Torino, alle ASL interessate, di verificare sul posto i risultati di tale esperienza, dopo tre anni di sperimentazione. Il CORA è , come sempre, disponibile a fornire l'apporto di conoscenza che ha maturato in ormai dieci anni di iniziativa.

Infine, due sole osservazioni: l'iniziativa di un finora oscuro pretore pugliese ha portato numerosi assessori regionali ad infrangere volutamente la legge rispetto alla distribuzione della somatostatina; spero che le parole ragionevoli pronunciate del primo magistrato D'Italia, il procuratore generale della Cassazione, rispetto alla sperimentazione legale della distribuzione d'eroina siano accolte dal miniustro della Sanità e dagli assessori regionali con almeno lo stesso peso morale e politico.

La seconda osservazione riguarda quei politici che, ancora una volta, si scandalizzano delle proposte antiproibizioniste e si ergono a unici difensori della vita di milioni di persone: sono gli stessi politici che non si sono accorti (o fanno finta di nulla) che da sette anni esatti giace inattuata, in tutta Italia, quella parte della legge "antidroga" che prescrive servizi pubblici per le tossicodipendenze aperti, nelle aree di maggior rischio, anche la notte, il sabato, la domenica e le feste comandate.

Ci sarà a Torino almeno un cittadino tossicodipendente, almeno una famiglia disperata che farà ricorso alla magistratura per rivendicare il rispetto della legge e, con esso, quel diritto alle cure, quel diritto alla salute che continua ad essere negato?".

Torino, 12 gennaio 1998

 
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