"Rossijskaja Gazeta" del giovedi', 11 dicembre 1997, p. 11 (con una foto)
* Segnale d'allarme
LA MORTE BIANCA BUSSA ALLA NOSTRA PORTA. APRIAMO?
In Russia ci sono 2,5 milioni di consumatori di droga.
di Natalia Kozlova
"Da diffondere immediatamente" - proprio cosi' comincia la comunicazione che abbiamo ricevuto alla redazione. Un certo partito radicale transnazionale da Bruxelles e la sua sede a Mosca per l'ennesima volta parteggiavano per la revisione dell'atteggiamento dell'umanita' verso la droga: a partire dalla legalizzazione della produzione e della distribuzione delle cosiddette droghe "leggere", fino alla revisione delle convenzioni internazionali sulle droghe in generale. Per la Russia d'oggi la produzione, la distribuzione e il consumo della droga e' uno tra i problemi piu' scottanti. "Permettere" la droga a tutti quanti o no? E' una questione seria e a parlarne devono essere prima di tutto gli esperti che si rendono conto dove queste cose potrebbero portare il paese. Percio' ci siamo rivolti al Capo della Direzione per la lotta contro la circolazione illegale della droga presso il Ministero degli Interni russo generale di brigata della milizia Aleksandr Sergeev.
- Aleksandr Nikolaevich, cominciamo con le voci che corrono. Si dice che la battaglia proibizionista ha fallito?
- Non e' proprio cosi'. Il problema della droga e' soprattutto grave nei paesi dove la politica proibizionista e' poco repressiva. Bisogna trovare un ragionevole compromesso tra la repressione e la prevenzione.
- Lo puo' dimostrare?
- E' indicativo l'esempio olandese dove l'atteggiamento verso la droga e' molto liberale. Cosi' l'hashishi si vende apertamente nei negozi specializzati. Allora, in quattro anni il numero di fumatori dell'hashish che hanno piu' di 15 anni e' raddoppiato, anzi, tra i ragazzi di 12- 13 anni e' aumentato tre volte. La situazione criminale in Olanda e' una tra le peggiori in Europa, le statistiche dei reati continuano a salire. Anzi, oggi l'Olanda e' il piu' grosso produttore mondiale dell'anfetamina clandestina - la stessa anfetamina che ha inondato il mercato russo.
Grazie alla distribuzione controllata dell'eroina e del metadone in Inghilterra, il numero di tossicodipendenti registrati e' aumentato alcune volte; tra quelli a cui la droga era legalmente distribuita pochi sono riusciti a tornare alla vita normale.
In Svezia la liberalizzazione della vendita della droga avvenuta negli anni 1965-67 ha provocato una brusca crescita del mercato nero, c'erano sempre piu' tossicodipendenti e morti per le droghe e alla fine gli sperimenti sono stati interrotti.
Prendiamo un altro esempio - l'Alaska. Dal 1980 al 1990 il consumo dell'hashish non era considerato un reato. Ma per il 1988 il numero di fumatori dell'hashish in Alaska superava due volte le rispettive statistiche per gli altri stati americani. Con la decisione dei cittadini dell'Alaska nel 1990 la legge sulla "depenalizzazione" e' stata abrogata.
- Il problema della circolazione della droga nella Federazione Russa diventa sempre piu' scottante. Cosa ne pensano gli uomini di Stato?
- Qualche anno fa il Presidente ha approvato la concezione della politica statale per l'opposizione alla circolazione illegale della droga. Inoltre, e' stato approvato il Programma federale della lotta contro la tossicodipendenza nel 1995-97. E' stata istituita la Commissione governativa per l'opposizione alla droga, capeggiata da un vice primo ministro. Da quattro anni continua l'elaborazione del disegno della legge federale "Sulle sostanze stupefacenti e psicoattive"; e' gia' stato approvato dalla Duma e dal Consiglio della Federazione, ma frenato dal veto del Presidente. Ora sono in corso i lavori della commissione di conciliazione e in via di principio la legge in questione potrebbe essere approvata entro la fine dell'anno.
- Come e' cambiato nel frattempo il Suo ufficio?
- Abbiamo realizzato una serie di iniziative per rafforzare i servizi e le unita' della milizia che lottano contro la circolazione illegale della droga - le unita' UNON. Adesso dette unita' contano circa 4 mila agenti.
- E quanti, invece, ce ne vorrebbero?
- Secondo il parere degli scienziati (che hanno fatto i calcoli per il Programma federale per la droga del 1995), nel 1995 servivano 11 mila agenti. Con le dimensioni che questo male ha acquisito oggi - almeno 20 mila. Vorrei sottolineare che non e' la mia opinione personale, ma quella degli scienziati.
- Nonostante queste misure che sembrano di avere grande portata la situazione in Russia sta peggiorando?
- Si'. In parte per la mancanza sia di forze umane che di quelle tecniche, in parte perche' tutte le misure vengono eseguite in modo formale. Ad esempio, e' stato approvato il Programma federale per il quale lo Stato avrebbe stanziato 100 miliardi di rubli per 3 anni. Ma alla fine il Governo non ha dato un rublo. Adesso ci hanno proposto di prorogare questo programma fino al 2000. E' una decisione del Governo. Ma si sa gia' che il bilancio del 1998 per questo programma non prevede NIENTE.
- Cosa dicono le statistiche sulla droga?
- Nel 1980 abbiamo rivelato 6,5 mila reati connessi con la droga. Nell'anno scorso - 15 volte di piu'. Nei nove mesi del 1997 - 131 mila. Dieci anni fa c'erano 30-40 mila persone in cura per tossicodipendenza. Adesso ce ne sono circa 200 mila. Ed e' solo la punta dell'iceberg. Secondo le indagini sociologiche, oggi in Russia ci sono circa 2,5 milioni di consumatori. Tra cui i malati sono circa 500-600 mila.
- La droga diventa piu' giovane?
- E' noto che la maggioranza dei tossicodipendenti ha meno di 30 anni. Fino a pochi anni fa non si incontravano i drogati di 10-12 anni. Adesso, invece, ce ne sono sempre di piu'.
- Cambia anche la geografia?
- Come no! Non c'e' posto in Russia dove la gente non consumi le droghe.
- Torniamo al problema della legalizzazione.
- Nel dibattito sulla legalizzazione ci sono due punti essenziali. Il primo riguarda la proibizione del consumo della droga - dicono che si tratti della violazione dei diritti umani. Non sono d'accordo. La Dichiarazione dei diritti, la Convenzione dell'ONU sui diritti umani e la Costituzione russa dichiarano che la societa' e' obbligata a difendersi da diversi mali. Non possiamo permettere la droga a tutti quanti. Una buona madre non permetterebbe mai ai suoi figli di "fare un tiro". Cosa succederebbe se la droga diventasse legale e facile da trovare per piloti, autisti o chirurghi?... Qui la parita ' non esiste. E' un'invenzione. Lo Stato non lo fara' mai. Passiamo al secondo punto. Indebolire il narcobusiness attraverso la legalizzazione della droga - ecco l'argomento principale degli antiproibizionisti, ma anche questo non e' possibile. Ad esempio, vediamo come stanno le cose con la vodka. Ai tempi del monopolio di Stato sulla produzione della vodka, il traffico clandestino degli alcolici era abbastanza
limitato. Oggi, invece, tutti producono la vodka - sia lo Stato che le aziende private. Pero', allo stesso tempo si registra una notevole crescita delle fabbriche clandestine, oggi ce ne sono 10 volte di piu'! Il che prova che la legalizzazione della droga sara' accompagnata da un'enorme crescita della richiesta.
- Un'altra questione discutibile che e' sempre al centro dell'attenzione pubblica riguarda la responsabilitß' per il consumo della droga.
- Da dieci anni la milizia non solleva la questione della responsabilita penale e della reclusione dei malati tossicodipendenti. Allo stesso tempo, siamo convinti che in Russia il consumo degli stupefacenti senza la somministrazione del medico deve essere proibito come, fra l'atro, lo e' in tanti altri paesi. Chi prova la droga per la prima volta e', al solito, una persona normale, capace di intendere e di volere e si rende conto di fare quello che non dovrebbe. E' necessaria la sua reclusione in questo caso? Non credo. Ma deve pagare la multa. I malati, invece, sono obbligati a curarsi e questa normativa deve essere fissata dalla legge. Per esempio, quando in Francia viene fermato un tossicodipendente in possesso di droga, gli offrono due possibilita': due anni di carcere o la cura obbligatoria della stessa durata. La legge non deve punire, ma costringere la gente a seguire le cure, perche' questa gente e' pericolosa per la societa' e per se stessi.
- Secondo Lei, quali sono le ragioni della tossicodipendenza? Glielo chiedo perche' ho sentito nominare la Sua insolita punta di vista.
- La ragione sta nell'anima e nella cultura della persona e nella spiritualita' e nella cultura della societa'. Ci sono poi le condizioni e i fattori che possono accelerare o ritardare la tossicodipendenza che variano da un paese all'altro. Cosi' nella ricca America la tossicodipendenza c'e' dappertutto. Al contrario, in un paese ricco come gli Emirati Arabi Uniti praticamente non c'e'. Questi paesi hanno due culture e due spiritualita' ben diverse. D'altro canto, ci sono alcuni paesi poveri che soffrono di tossicodipendenza mentre negli altri paesi poveri la droga praticamente non esiste.
Secondo le ultime indagini sociologiche, in Russia meno della meta' della popolazione ha l'atteggiamento negativo verso la droga. Dieci anni fa cosi' pensava il 90% di cittadini russi. Dunque, se staremo con le mani nelle mani, saranno guai.