("Sole 24ore" del 29/01/98)"Bruxelles - Premi alla qualità e incentivi a riconvertire la produzione. Su queste linee si muove la nuova proposta di riforma del mercato del tabacco approvata ieri dalla Commissione europea e destinata ad essere esaminata dai ministri dell'Agricoltura dei Quindici il 16 febbraio.
Una riforma moltoimportante per l'Italia che è il primo produttore di tabacco in Europa con circa il 40% del'intera coltivazione comunitaria, pari a 350mila tonnellate. Il nuovo programmma di sostegno può far tirare un sospiro di sollievo agli agricoltori italiani dopo un anno di polemiche e accese discussioni a Bruxelles. Alcuni commssari europei del Nord Europa erano infatti addirittura arrivati a chiedere l'abolizione degli aiuti in nome della lotta al fumo.
I finanziamenti, invece, rimarrannno e - in base alla proposta presentata dal commissario all'Agricoltura Franz Fischler - dovrebbero essere pari a 1,02 miliardi di ecu, ovvero circa 2m,ila miliardi di lire. Elemento cardine è il principio di premiare e incentivare la qualità, per promuovere la competitività del settore sui mercati mondiali.
In base al nuovo sistema, i premi verranno calcolati in modo proporzionale al prezzo pagato dall'industria di trasformazione al produttore. Più alto sarà il valore di un tabacco di qualità, maggiore sarà il finanziamento di Bruxelles. Al nuovo sistema "meritocratico" si arriverà attraverso un periodo transitorio di tre anni. Importante anche il nuovo meccanismo per riacquistare le quote di produttori che intendono abbandonare la produzione. In un piano complessivamente positivo pe l'Itlaia, è forse questo l'unico elemento che potrebbe riservare qualche controindicazione. Esssendoil primo produttore, in caso di un ampio ricorso a questa misura, il nostro Paese rischia anche di vedere maggiormente ridotta la propria quota futura.
Il nuovosistema di aiuti prevede anche maggiore trasparenza e flessibilità, un rafforzamento dei controli, un aumento delle detrazioni sui premi per finanziare la ricerca e l'informazione sul tabacco e un miglioramentio delle condizioni per la protezione della salute pubblica e dell'ambiente.
<>. Già ora l'Unione europea produce, tra l'altro, solo il 20% e importa l'80% del tabacco che viene fumato nei Quindici".Proviamo ad applicare il ragionamento del portavoce della Commissione ai derivati della cannabis: proibirli in nome della lotta alla droga non serve a nulla visto che già oggi gli europei importano da fuori Ue il 100% (o quasi) delle droghe leggere che consumano... e le leggi proibizioniste non servono a migliorare la qualità delle sostanze ma a mgliorare la qualità delle mafie (sono arrestati i più fessi).