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Conferenza droga
Manfredi Giulio - 24 febbraio 1998
INTERPELLANZA

Il sottoscritto consigliere regionale,

premesso che:

- il comma 3 dell'art. 118 del DPR 309/90 (Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza) così recita: "3. Entro sessanta giorni dall'emanazione del decreto di cui al comma 1, in ogni unità sanitaria locale è istituito almeno un servizio per le tossicodipendenze in conformità alle disposizioni del citato decreto. Qualora le unità sanitarie locali non provvedano entro il termine indicato, il presidente della giunta regionale nomina un commissario ad acta il quale istituisce il servizio reperendo il personale necessario anche in deroga alle normative vigenti sulle assunzioni , sui trasferimenti e sugli inquadramenti. Qualora entro i successivi trenta giorni dal termine di cui al primo periodo il presidente della giunta regionale non abbia ancora nominato il commissario ad acta, quest'ultimo è nominato con decreto del Ministro della sanità...";

- i termini previsti dalla legge citata scadevano nel maggio del 1991 (sic);

- Il Piano Sanitario Regionale (L. R. 12 dicembre 1997, n.61 - Allegato C - Punto 6 "Prevenzione, riabilitazione e reinserimento dei tossico-alcooldipendenti") prevede "l'aumento dell'accessibilità al servizio, secondo quanto previsto dagli articoli 5 e 6 del D.M. 444/1990...";

- il comma 2 dell'art. 5 del D.M. 444/90 così recita: "2. Ferma la necessità di assicurare l'apertura continuativa dei SERT per ventiquattro ore nei giorni feriali e festivi nelle aree di maggior rilevanza numerica dei tossicodipendenti, individuate dalla regione, l'assistenza ai tossicodipendenti è assicurata, nelle altre zone, mediante l'apertura dei SERT per non meno di dodici ore nei giorni feriali e di sei ore nei giorni festivi e nelle residue ore con le modalità di cui al comma 3.";

- il comma 1 dell'art. 6 del D.M. 444/90 così recita: "1. I SERT dispongono di una propria pianta organica, definita dalla regione con riferimento ad un organico individuato sulla base dei criteri di cui alla allegata tabella 1...".;

- il Coordinamento Radicale Antiproibizionista (CORA) ha presentato esposti in tutte le Procure del Piemonte e in altre Procure italiane per richiedere alla Magistratura di accertare eventuali reati derivanti dalla mancata attuazione delle leggi suddette.

Interpella il Presidente della Giunta Regionale e l'Assessore Regionale alla Sanità per sapere:

- alla data del 31/12/1997 quanti erano in Piemonte i SERT aventi i requisiti previsti dal combinato disposto dell'art.118 del DPR 309/90 e dagli artt. 4 e 5 del DM 444/90;

- se, a partire dall'aprile 1991, vi siano state nomine di "commissari ad acta" da parte di Presidenti delle Giunte Regionali e/o da parte del Ministro della Sanità, ai sensi del terzo comma dell'articolo 118 citato;

- se, in particolare, la Regione ha provveduto ad individuare le "aree di maggior rilevanza numerica dei tossicodipendenti" come prescritto dal comma 2 dell'art. 5 del D.M. 444/90;

- se, in particolare, la regione ha definito la pianta organica dei SERT secondo le prescrizioni contenute nell'art. 6 del D.M. 444/90 e secondo la "ratio legis" risultante dal combinato disposto dell'art. 118 del DPR 309/90 e dal D.M. 444/90;

- quale valutazione il Governo regionale intende esprimere sulla gravissima lesione ai diritti fondamentali dei cittadini (diritto alla vita, diritto alla salute, diritto all'eguaglianza di fronte alla legge...) arrecata dalla carente attuazione delle disposizioni di legge citate;

- qual misure urgenti il Governo regionale intende adottare per rendere finalmente operative le prescrizioni di legge a otto anni dalla loro emanazione, dopo ben due "Conferenze Nazionali sulla droga", di fronte ad uno "stato delle cose" in materia di tossicodipendenze ancor più grave e complesso di quello del 1990, per il sommarsi alle preesistenti tossicodipendenze di nuovi fenomeni quali la proliferazione delle droghe sintetiche, l'insorgere delle politossicodipendenze nella popolazione extracomunitaria, l'aumento delle politossicodipendenze fra i minori; gli effetti di tali fenomeni sono, naturalmente, amplificati dal persistere della legislazione proibizionista.

 
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