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Partito Radicale Radical Party - 21 aprile 1998
Russia: Nuova legge sulla droga - breve recensione

A PROPOSITO DELLA LEGGE FEDERALE "SULLE SOSTANZE STUPEFACENTI E PSICOTROPE"

Breve recensione

di Lev LEVINSON

Segretario Responsabile del Consiglio permanente per i diritti umani presso del Consiglio politico consultivo presso il Presidente della Federazione Russa

La legge federale "Sulle sostanze stupefacenti e psicotrope" che entrera' in vigore il 15 aprile 1988 contraddice la Costituzione della Federazione Russa; e' una legge repressiva e illegale.

In contraddizione con l'Articolo 55 (parte 3) della Costituzione russa, la legge ammette notevole restrizione dei diritti e delle liberta' di persona da parte del potere esecutivo (Governo della Federazione Russa e in particolare il Ministero degli Interni e il Ministero della Sanita') e non dalla legge federale. In questo modo anticostituzionale si legittima la restrizione illegale dei diritti e delle liberta'.

In conformita' all'Articolo 2 della legge, l'Elenco delle sostanze stupefacenti e psicotrope e dei loro precursori viene presentato dal Ministero degli Interni insieme con il Ministero della Sanita' per l'approvazione da parte del Governo. Il Governo, inoltre, stabilisce la procedura di modifica e di allargamento dell'Elenco. Tenendo presente che la legge proibisce ogni circolazione e consumo delle droghe (eccetto l'uso ai fini medici, scientifici, di studio, di perizia e per le indagini giudiziarie) e che l'acquisto, la custodia e altre operazioni con la droga sono soggetti alla responsabilita' penale, l'Elenco come documento che restringe diritti e liberta' non puo' essere stabilito che da una legge federale. In conformita' alla nuova legge, con la decisione del Governo possono essere aggiunte all'Elenco alcune sostanze stupefacenti largamente diffuse - tabacco, alcool, caffe'.

Inoltre, l'Articolo 18 stabilisce che e' il Governo (e non una legge federale) a decidere se proibire o meno la coltivazione di determinate varieta' di cannabis e di "altre piante" (?). Anche in questo caso, in contraddizione alle procedure stabilite dalla Costituzione, la legge limita i diritti degli enti fisici e giuridici e puo' portare all'apparizione di divieti e sanzioni arbitrarie, gia' in anticipo permesse dalla legislazione.

La legge usa il concetto di "analogo" (Art.1) che permette di considerare come sostanza stupefacente o psicotropa qualsiasi cosa che in verita' non lo e' - solo se un esperto decidera' che "la struttura chimica e le proprieta' di una sostanza sono simili alla struttura chimica e alla proprieta' delle sostanze stupefacenti e psicotrope, il cui effetto psicoattivo essa riproduce".

Senza chiarire minimamente il concetto stesso di "analogo" (e' indicato, pero', che non fanno parte dell'Elenco ufficiale delle droghe) i legislatori proibiscono "la circolazione degli analoghi" senza riserve (Art. 14).

Art. 2 incarica il Ministero della Sanita' a stabilire "la quantita' massima delle sostanze stupefacenti e psicotrope e dei loro precursori", ammessi nelle medicine che "ne contengono piccola quantita'". Intanto manca la spiegazione del temine "piccola quantita'". In questo modo viene conservata la situazione anticostituzionale e illegale, che c'era gia' prima che la legge sugli stupefacenti fosse entrata in vigore, quando il compito di stabilire piccola, grossa o particolarmente grossa quantita' degli stupefacenti, delle sostanze psicotrope e dei rimedi drastici in generale spettava al Comitato permanente per il controllo delle droghe presso il Ministero della Sanita' russo, diretto da accademico E.A. Babajan. Proprio in base all'esistente Tabella riassuntiva, approvata dal Babajan, vengono emesse le sentenze per i casi che riguardano la circolazione illegale degli stupefacenti (Art. 228-234 del Codice Penale). Ci sono valide ragioni per sollevare l'interrogazione se questa parte del Codice Penale (Art. 228

, 229, 231, 234) contraddice la Costituzione, visto che gli Articoli in questione si riferiscono a certe quantita' delle sostanze stupefacenti e psicotrope, mentre nessuna legge federale stabilisce la loro esatta quantita'. Di conseguenza, non e' chiaro se l'operazione connessa con queste sostanze puo' essere considerata un reato.

La Costituzione Russa ammette la restrizione dei diritti e delle liberta' da parte della legge federale soltanto nella misura necessaria per difendere i fondamenti del regime costituzionale, la moralita', la salute, diritti e legittimi interessi di altre persone, per garantire la difesa del paese e la sicurezza dello Stato."

Dubito che la semplice custodia (assolutamente vietata dall'Articolo 20 della Legge) e il consumo della droga fuori dell'uso specificato dalla legge possano essere considerati come una delle sopraindicate ragioni per le restrizioni dei diritti dell'uomo. Benche' la Convenzione dell'ONU sugli stupefacenti del 1961 limiti l'uso delle droghe "agli scopi medici e scientifici" (Articolo 15 della Costituzione Russa stabilisce che le norme del diritto internazionale sono una parte integrale e prioritaria del sistema legislativo russo), l'Articolo 55 della Costituzione Russa, citato prima, precisa che solo una legge federale puo' limitare diritti e liberta'. Questa collisione costituzionale potrebbe essere esaminata dalla Corte Costituzionale. Anche nel caso se diritti e liberta' siano limitati dagli accordi internazionali, sembra opportuno che le restrizioni debbano essere concretizzate da una legge federale.

Tutto questo riguarda anche l'esame medico obbligatorio, previsto dall'Articolo 44 della legge. La procedura dell'esame - che per la sua obbligatorieta' e' gia' una restrizione dei diritti e delle liberta' dell'uomo, ma la quale addirittura prevede la possibilita' dell'ospedalizzazione coercitiva - e' stabilita non dal Governo (il che sarebbe impossibile), ma dal Ministero degli Interni insieme con il Ministero della Sanita'. Di conseguenza, la legge ammette che uno puo' essere soggetto all'ospedalizzazione coercitiva senza la decisione della corte soltanto in base alle normative ministeriali.

Inoltre, bisogna sottolineare che secondo la legge si puo' decidere l'ospedalizzazione coercitiva di una persona "se ci sono ragioni sufficienti per presumere che questa persona soffre di tossicodipendenza, e' nello stato di ubriachezza oppure ha preso una sostanza stupefacente o psicotropa senza la prescrizione del medico". La formula "ci sono ragioni sufficienti per presumere" (invece di "ci sono fatti", necessario in questo caso) non e' legale e, di fatto, legittima l'evidente discrezionalita'.

In Conformita' all'Articolo 41 della Costituzione, "ognuno ha il diritto alla tutela della salute e all'assistenza medica... nella Federazione Russa e' promossa ogni attivita' che aiuta a rinvigorire la salute dell'uomo", viene realizzata una serie di iniziative per assicurare uguale sviluppo dei sistemi sanitari statale, municipale e privato. In contraddizione alle normative stabilite dalla Costituzione, la legge viola la parita' dei diritti dei medici che lavorano nelle strutture sanitarie statali e private, visto che le strutture private non hanno il diritto di curare i tossicodipendenti (Art. 55) e che la somministrazione di stupefacenti non e' permessa ai medici privati (Art. 31). Inoltre, il divieto di curare la tossicodipendenza con le droghe e le sostanze psicotrope che fanno parte dell'Elenco II contraddice i principi ella tutela della salute e della liberta' di attivita' scientifica.

Anche i paragrafi della legge che riguardano l'uso di sostanze stupefacenti e psicotrope nelle indagini giudiziarie suscitano serie obiezioni. Le persone che svolgono quest'attivita' sono muniti di poteri molto pieni ("la consegna controllata", "l'acquisto di controllo", "lo studio comparativo", ecc. vedi Art. 36, 39). Nello stesso tempo non sono precisate le condizioni e le restrizioni per tutelare i diritti dell'uomo nel corso dell'indagine; non e' specificata la responsabilita' del personale per eventuali violazioni e abuso di potere".

 
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