Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 13 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 23 aprile 1998
ANDREA MUCCIOLI: "UN'IDEA RIDICOLA"
L. Off. - Corriere della Sera, 23 aprile 1998

--------------------------------------------------------------------------------

"La marijuana sul balcone di casa? Ma davvero il governo pensa a questo? Che delusione. E' un'idea minimalista, qualunquista, di basso profilo. Che fa ridere. Un'idea da rockettari anni '70, di quelli con la bandana sulla fronte. Perche' la marijuana sui balconi o nei giardini si coltivava, appunto, 20 anni fa. E da allora e' diminuito forse il consumo di droga? No, io sono amareggiato, molto amareggiato...".

Andrea Muccioli, capo della comunita' di San Patrignano, non ha dubbi: "Sono assolutamente contrario a questa come ad ogni ipotesi di depenalizzazione della droga"

La nuova legge si riferirebbe alle droghe leggere...

"Ma e' lo stesso. Noi non siamo gli ultra' del proibizionismo. Vogliamo pero' che sia fatto salvo, sempre, il principio dell'illiceita' e della pericolosita' di qualsiasi sostanza stupefacente. Che venga sancito il divieto, non il diritto di drogarsi. Ma subito dopo vogliamo anche che sia offerta un'alternativa concreta e credibile a chi dalla droga vuole uscire. Come si fa in altri Paesi".

Per esempio?

"Per esempio negli Stati Uniti. Che hanno investito milioni di dollari, e immense risorse di lavoro ed energia, nel recupero e nella prevenzione. Loro, la droga, la combattono con i bazooka. Noi, con i fucilini di carta".

Ma che cosa dovremmo copiare, in concreto, dagli americani?

"L'esperienza delle "drug courts", i tribunali speciali che hanno un approccio multidisciplinare e personalizzato ad ogni caso. Da una parte, ribadiscono l'illiceita' della droga e la sua pericolosita': sempre, in ogni caso, che si tratti di piccolo o grande spaccio. Ma poi, i tribunali aprono una strada alternativa di fronte all'imputato".

Come?

"Grazie al fatto che li' siedono avvocati e giudici, ma anche medici, assistenti sociali, esperti delle comunita'. E' appunto l'approccio multidisciplinare. Dopo aver ascoltato i problemi dell'imputato, queste persone gli chiariscono che non puo' sperare in una corsia preferenziale per la depenalizzazione. E pero' lo invitano, anzi lo spingono, in strutture che offrano competenza, affetto, solidarieta' e condivisione. Questo dovrebbe esserci, nel disegno di legge del nostro governo: strutture alternative al carcere. Le persone non chiedono di essere ributtate dal carcere nella strada".

E la norma che prevede la trasformazione della pena detentiva per i malati di Aids?

"Questa mi trova d'accordo, naturalmente: noi abbiamo un ospedale che gia' assiste centinaia di malati di Aids".

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail