UN SEGNALE DI INCORAGGIAMENTOGIA' RAPPRESENTA UN RISCHIO
"E' INQUIETANTE IL PARERE DELLA CORTE DI CASSAZIONE"
Da IL CORRIERE DELLA SERA, domenica 10 maggio 1998
di ALBERTO OLIVERIO
Il disegno di legge governativo in discussione in questi giorni si propone di depenalizzare lo spinello di gruppo, tenendo conto del fatto che l'ipotesi della "escalation" dalle droghe leggere a quelle pesanti non trova ormai sostenitori. Il problema e' che allo spinello di gruppo si aggiunge quello solitario, che la marijuana e' una delle tante droghe offerte sul mercato, che l'idea che ognuno se la puo' coltivare sul balcone e' risibile, sia per la scarsa quantita' coltivabile, sia per il basso tenore di cannabinoli (principi attivi della marijuana) presente nelle piante coltivate in climi che non siano caldo-umidi. Paradossalmente, lo spinello prodotto in casa, in gran parte privo di effetti sul comportamento per il suo basso tenore di princi'pi attivi, potrebbe spingere alla ricerca di altre droghe piu' potenti, in grado di influenzare il comportamento in modo piu' deciso.
+ vero, il governo si propone di associare a questo provvedimento una campagna antidroga: purtroppo le precedenti campagne non hanno mai prodotto risultati positivi mentre la vendita, manifesta e ostentata, di droghe nelle strade di Torino, Napoli o Roma, non viene contrastata, cosi' come vengono effettuati scarsi controlli di polizia nelle discoteche e sulle strade.
La droga, insomma, e' sempre piu' disponibile e c'e' da chiedersi se un segnale permissivo - coltivatevi la vostra erba sul balcone - non autorizzera' psicologicamente i ragazzi a spingersi ulteriormente in questa direzione, non disarmera' i genitori e gli insegnanti, quanti insomma cercano, a mani nude, di contrastare quelle ingenti forze economiche che diffondono la droga e una cultura permissiva e lassista.
Si dice ancora che verranno potenziate quelle strutture che sono alternative al carcere, comunita' e via dicendo: ma bisogna anche fare attenzione a non gonfiare un settore sempre piu' vasto che, nei suoi propositi e spesso nei fatti, ha finalita' terapeutiche solidaristiche ma puo' anche essere al centro di un circolo vizioso in cui risorse pubbliche, proventi e posti di lavoro dipendono proprio dall'esistenza del fenomeno droga.
Ogni provvedimento che appaia come un segnale di incoraggiamento, soprattutto ai soggetti piu' deboli, e' un provvedimento a rischio, non soltanto per il singolo ma anche per la comunita'. In questo senso e' inquietante, in una linea di buonismo permissivo, il parere della Corte di Cassazione che giudica non imputabili quanti hanno commesso un delitto in stato di intossicazione cronica: anche i fumatori di spinello potranno ricorrere a questo appiglio giuridico.