Su "la Repubblica" del 19/5/98, intera pagina dedicata al "problema droga". Articolo di Carlo Chianura:
"...Non si sa se è un caso, ma proprio ieri il cardinale Camillo Ruini ha ritenuto necesario riaffermare il dissenso suo personale e della Chiesa verso <>. Una chiarezza e una precisione di termini così accurate da confermare quanto e da quanto il Vaticano mediti sull'argomento...".Rilevo che l'accenno del cardinale Ruini ai "casi di prescrizione strettamente terapeutica" mi pare di grande significato e di grande apertura.
Rilevo pure che la chiarezza e laprecisione che il giornalista attriubuisce a Ruini non può attribuirle invece a se stesso, poichè non si fa problemi a spiattellare la solita demonizzazione dell'ecstasy, definita "micidiale" e termina con queste parole di grande pregnanza:
"...Quanto alla somministrazione controllata di eroina, è come se già ci fosse. D'accordo, non si chiama eroina ma metadone. Ma a sentire gli addetti ai lavori la minestra non cambia. Se la Svizzera ha i suoi mille "tossici" con l'eroina, noi abbiamo i nostri centomila in terapia fissa col metadone. Terapia all'italiana.".
"Repubblica" riporta pure un'esilarante intervista colo sociologo Sabino Acquaviva che dichiara:
"...se uno va in auto e porta con sè dell'alcol io non gli dico nulla: se lo trovo ubriaco lo arresto...sulle droghe leggere nessuna punizione. La proposta paradossale che faccio è quella di rendere libera la vendita, ma di controllare i consumi. E chi diventa dipendente lo mando a San Patrignano...- Acquaviva ride, si diverte asentire l'effetto della provocazione -...Il fatto è che bisgona smettere di chiaccherare. E poi io non parto dapresupposti ideoogici, tanto è vero che sei mesi fa mi davano per leghista, tremesi fa per fascista e la settimana scorsa per comunista...".
....E otto anni fa eri socialista e proponevi la stessa stronzata. Complimenti per la coerenza!
Per finire, un titoletto sempre su "repubblica" informa che "Si buca tra la folla in fila per la Sindone - Torino, denunciato dai carabinieri". Peccato che il tosicodipendente in questione si trovasse a tre chilometri dalla fila della folla per la Sindone...