inserisco di seguito due articoli comparsi sui giornali locali. Siccome è
ancora in corso la campagna del CORA sulle inadempienze della legge relativa
ad orari, tipologia dei servizi e organico dei Sert, chiedo a quelli più
esperti (Spagnoli? Manfredi? Bertè?) se vale la pena di intervenire con un
esposto da depositare in procura a Tarcento, specifico su questo caso. Se la
risposta è affermativa, mi date una mano a compilarlo?
John
Tratto dal "Messaggero Veneto" del 3 maggio 1998, edizione di Udine, pagina 11
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TARCENTO
L'assessore Graziutti "Il Sert non è un bivacco per drogati>>
"Il Sert non è un bivacco per tossicodipendenti, ma un consultorio, dove
personale specializzato riceve per appuntamento quanti vi si rivolgono per
cercare soluzione ai propri problemi, che non sono soltanto legati
all'assunzione di sostanze chimiche ma anche alcolcorrelate".
Questa è la risposta che l'assessore comunale all'assistenza sociale Daniela
Graziutti implicitamente indirizza all'ispettore della Cri Massimiliano
Nardini e al consigliere di minoranza Giosuè Morgante, dopo le esternazioni
dell'altro giorno.
"Entrambi - ha detto la Graziutti - dimostrano di non conoscere i termini
dell'operatività dei Sert, per cui, lungi dal voler polemizzare con loro,
ritengo giusto dare una corretta informazione ai cittadini, che poi sapranno
trarre le dovute conclusioni sulle affermazioni di Morgante e del responsabile
tarcentino della Cri".
Pur avendo i connotati di un servizio sociale, il ritorno del Sert a Tarcento,
dopo due anni di esilio a Tricesimo, ha già sollevato un bel polverone, prima
ancora di essere attivato. Da una parte, c'è l'assessore che, con
determinazione, ha ottenuto di riaccasare nel comune capofila del distretto
sanitario una specialità ritenuta "prezíosa per combattere molti aspetti di
disagio, sia personali che familiari" Dall'altra, il consigliere Morgante e il
delegato Cri contestano l'ubicazione del Sert in via Pretura Vecchia,
definendola a rischio. Nello stesso prefabbricato, dicono, ci sono macchinari
e medicinali costosissimi, e vi operano anche associazioni con ragazzini
impegnati in attività socioculturali.
"Voglio tranquillizzare tutti da inutili e strumentali allarmismi - ha detto
l'assessore Graziutti -. Al Sert, un servizio nazionale di grande profilo,
opera personale di notevole professionalità, la cui azione mira al recupero e
alla prevenzione di situazioni di disagio. Questo servizio, nella realtà del
contesto tarcentino, è di primaria importanza, nonché distintivo di maturità
Aspetto a problemi che inevitabilmente coinvolgono tutta la collettività".
Il Sert di Tarcento, che alloggerà nei locali già sede dell'International
adoption, non sarà una struttura operante 24 ore su 24, tantomeno avrà i
crismi di una "comune" dove andare e venire a piacimento. "Gli operatori del
Sert - ha precisato Daniela Graziutti - useranno la sede soltanto al mattino,
unicamente per consultazioni e colloqui programmati. Quindi, probabilmente
neppure tutti i giorni della settimana. E poi rifiuto l'idea che prendersi
carico di persone emarginate possa arrecare più pericolo al territorio di
quanto, stiamo ora vivendo, lasciandole allo sbando. Come è senz'altro
pretestuosa l'affermazione di non idoneità dei locali prescelti, avallando la
tesi con la fuoriuscita dell'International adoption, associazione che invece
si è trasferita per la necessità di spazi maggiori. Gli operatori del Sert,
peraltro, li hanno ritenuti idonei, e questo basta".
Fu proprio la mancanza di locali idonei, quando più di due anni fa il Sert
operava ancora in via Morgante, a determinarne il trasferimento a Tricesimo.
Ora, invece, il rientro del "Servizio tossicodipendenze" a Tarcento è stato
giudicato possibile e opportuno dai funzionari dell'Azienda sanitaria, dopo un
accurato sopralluogo al fabbricato di via Pretura Vecchia.
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Tratto da "Il Gazzettino" del Friuli del 21 maggio 1998, pagina VI
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Croce rossa e il Sert costretti a convivere
Tarcento
Si diradano le fosche nubi provocate dalla scelta di riportare a Tarcento il
Sert ospitandolo nella sede della Croce Rossa di via Pretura Vecchia. Mentre
le forze politiche che hanno sollevato la polemica (la Lega Nord e "Presenza
Civica" non fanno alcun passo indietro, tra la Cri (che inizialmente aveva
storto il naso alla nuova sistemazione), l'amministrazione comunale e
l'Azienda sanitaria Medio Friuli, che gestisce il servizio, sembra tornare il
sereno.
Pochi giorni fa l'incontro chiarificatore organizzato dall'assessore alla
sanità Daniela Graziutti tra le parti in causa sembra aver rassicurato la Cri
sulla possibilità di convivere con il servizio per le tossicodipendenze. In un
comunicato la responsabile del Sert Maria Maisto si dichiara soddisfatta
dell'incontro "in cui è emersa la volontà di una sempre più concreta
collaborazione tra le associazioni presenti nella sede". Il servizio, che ha
come fine l'informazione e la sensibilizzazione sulle problematiche delle
tossicodipendenze, ha individuato infatti a Tarcento una zona critica, in cui
"si rende necessario - dice la nota del Sert - accogliere le richieste d'aiuto
che sempre più spesso si manifestano non solo per le conosciute dipendenze da
eroina, alcool e fumo di tabacco, ma anche e soprattutto in relazione all'uso
delle nuove droghe, le cosiddette " pasticche" (acidi ed ecstasy, ndr) ".
La Maisto nota che "Il Sert opera sia nel campo della terapia, nella
riabilitazione e nella prevenzione. Quest'ultima, in particolare, e rivolta a
tutta la popolazione e specie ai giovani. Visto il rapido evolversi del
fenomeno e la più che preoccupante esistenza del "sommerso", collaborare in
modo sereno con enti locali, scuole e il mondo del volontariato è
determinante. A Tarcento - precisa - la nostra presenza sarà bisettimanale,
per consulenze psico-sociali e interventi formativi. La parte sanitaria
(analisi cliniche e somministrazione di farmaci come il metadone, ndr) sarà
svolta solo nella sede centrale di Udine". Sulla vicenda interviene anche il
presidente di "Stop Aids" Enrico Pizza: "Non si affrontano i problemi sociali
con le strumentalizzazioni politiche. La soluzione della vicenda - spiega -
non toglie l'amarezza perla presenza di pregiudizi anche tra chi dovrebbe
darsi da fare per il bene della comunità" A stupire Pizza è soprattutto
l'uscita della Cri, che aveva criticato la nuova sistemazione nel timore di
chissà quali atti criminosi. "Responsabili del volontariato e politici
dimostrano - conclude - non solo insensibilità ma anche ignoranza. A Tarcento
l'utenza del Sert ancor più del problema droga, è toccata da una piaga ancor
più diffusa e mortale e in tutta la Regione, l'alcool".
Walter Tomada
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