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Conferenza droga
Fischetti John - 22 maggio 1998
tarcento

inserisco di seguito due articoli comparsi sui giornali locali. Siccome è

ancora in corso la campagna del CORA sulle inadempienze della legge relativa

ad orari, tipologia dei servizi e organico dei Sert, chiedo a quelli più

esperti (Spagnoli? Manfredi? Bertè?) se vale la pena di intervenire con un

esposto da depositare in procura a Tarcento, specifico su questo caso. Se la

risposta è affermativa, mi date una mano a compilarlo?

John

Tratto dal "Messaggero Veneto" del 3 maggio 1998, edizione di Udine, pagina 11

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TARCENTO

L'assessore Graziutti "Il Sert non è un bivacco per drogati>>

"Il Sert non è un bivacco per tossicodipendenti, ma un consultorio, dove

personale specializzato riceve per appuntamento quanti vi si rivolgono per

cercare soluzione ai propri problemi, che non sono soltanto legati

all'assunzione di sostanze chimiche ma anche alcolcorrelate".

Questa è la risposta che l'assessore comunale all'assistenza sociale Daniela

Graziutti implicitamente indirizza all'ispettore della Cri Massimiliano

Nardini e al consigliere di minoranza Giosuè Morgante, dopo le esternazioni

dell'altro giorno.

"Entrambi - ha detto la Graziutti - dimostrano di non conoscere i termini

dell'operatività dei Sert, per cui, lungi dal voler polemizzare con loro,

ritengo giusto dare una corretta informazione ai cittadini, che poi sapranno

trarre le dovute conclusioni sulle affermazioni di Morgante e del responsabile

tarcentino della Cri".

Pur avendo i connotati di un servizio sociale, il ritorno del Sert a Tarcento,

dopo due anni di esilio a Tricesimo, ha già sollevato un bel polverone, prima

ancora di essere attivato. Da una parte, c'è l'assessore che, con

determinazione, ha ottenuto di riaccasare nel comune capofila del distretto

sanitario una specialità ritenuta "prezíosa per combattere molti aspetti di

disagio, sia personali che familiari" Dall'altra, il consigliere Morgante e il

delegato Cri contestano l'ubicazione del Sert in via Pretura Vecchia,

definendola a rischio. Nello stesso prefabbricato, dicono, ci sono macchinari

e medicinali costosissimi, e vi operano anche associazioni con ragazzini

impegnati in attività socioculturali.

"Voglio tranquillizzare tutti da inutili e strumentali allarmismi - ha detto

l'assessore Graziutti -. Al Sert, un servizio nazionale di grande profilo,

opera personale di notevole professionalità, la cui azione mira al recupero e

alla prevenzione di situazioni di disagio. Questo servizio, nella realtà del

contesto tarcentino, è di primaria importanza, nonché distintivo di maturità

Aspetto a problemi che inevitabilmente coinvolgono tutta la collettività".

Il Sert di Tarcento, che alloggerà nei locali già sede dell'International

adoption, non sarà una struttura operante 24 ore su 24, tantomeno avrà i

crismi di una "comune" dove andare e venire a piacimento. "Gli operatori del

Sert - ha precisato Daniela Graziutti - useranno la sede soltanto al mattino,

unicamente per consultazioni e colloqui programmati. Quindi, probabilmente

neppure tutti i giorni della settimana. E poi rifiuto l'idea che prendersi

carico di persone emarginate possa arrecare più pericolo al territorio di

quanto, stiamo ora vivendo, lasciandole allo sbando. Come è senz'altro

pretestuosa l'affermazione di non idoneità dei locali prescelti, avallando la

tesi con la fuoriuscita dell'International adoption, associazione che invece

si è trasferita per la necessità di spazi maggiori. Gli operatori del Sert,

peraltro, li hanno ritenuti idonei, e questo basta".

Fu proprio la mancanza di locali idonei, quando più di due anni fa il Sert

operava ancora in via Morgante, a determinarne il trasferimento a Tricesimo.

Ora, invece, il rientro del "Servizio tossicodipendenze" a Tarcento è stato

giudicato possibile e opportuno dai funzionari dell'Azienda sanitaria, dopo un

accurato sopralluogo al fabbricato di via Pretura Vecchia.

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Tratto da "Il Gazzettino" del Friuli del 21 maggio 1998, pagina VI

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Croce rossa e il Sert costretti a convivere

Tarcento

Si diradano le fosche nubi provocate dalla scelta di riportare a Tarcento il

Sert ospitandolo nella sede della Croce Rossa di via Pretura Vecchia. Mentre

le forze politiche che hanno sollevato la polemica (la Lega Nord e "Presenza

Civica" non fanno alcun passo indietro, tra la Cri (che inizialmente aveva

storto il naso alla nuova sistemazione), l'amministrazione comunale e

l'Azienda sanitaria Medio Friuli, che gestisce il servizio, sembra tornare il

sereno.

Pochi giorni fa l'incontro chiarificatore organizzato dall'assessore alla

sanità Daniela Graziutti tra le parti in causa sembra aver rassicurato la Cri

sulla possibilità di convivere con il servizio per le tossicodipendenze. In un

comunicato la responsabile del Sert Maria Maisto si dichiara soddisfatta

dell'incontro "in cui è emersa la volontà di una sempre più concreta

collaborazione tra le associazioni presenti nella sede". Il servizio, che ha

come fine l'informazione e la sensibilizzazione sulle problematiche delle

tossicodipendenze, ha individuato infatti a Tarcento una zona critica, in cui

"si rende necessario - dice la nota del Sert - accogliere le richieste d'aiuto

che sempre più spesso si manifestano non solo per le conosciute dipendenze da

eroina, alcool e fumo di tabacco, ma anche e soprattutto in relazione all'uso

delle nuove droghe, le cosiddette " pasticche" (acidi ed ecstasy, ndr) ".

La Maisto nota che "Il Sert opera sia nel campo della terapia, nella

riabilitazione e nella prevenzione. Quest'ultima, in particolare, e rivolta a

tutta la popolazione e specie ai giovani. Visto il rapido evolversi del

fenomeno e la più che preoccupante esistenza del "sommerso", collaborare in

modo sereno con enti locali, scuole e il mondo del volontariato è

determinante. A Tarcento - precisa - la nostra presenza sarà bisettimanale,

per consulenze psico-sociali e interventi formativi. La parte sanitaria

(analisi cliniche e somministrazione di farmaci come il metadone, ndr) sarà

svolta solo nella sede centrale di Udine". Sulla vicenda interviene anche il

presidente di "Stop Aids" Enrico Pizza: "Non si affrontano i problemi sociali

con le strumentalizzazioni politiche. La soluzione della vicenda - spiega -

non toglie l'amarezza perla presenza di pregiudizi anche tra chi dovrebbe

darsi da fare per il bene della comunità" A stupire Pizza è soprattutto

l'uscita della Cri, che aveva criticato la nuova sistemazione nel timore di

chissà quali atti criminosi. "Responsabili del volontariato e politici

dimostrano - conclude - non solo insensibilità ma anche ignoranza. A Tarcento

l'utenza del Sert ancor più del problema droga, è toccata da una piaga ancor

più diffusa e mortale e in tutta la Regione, l'alcool".

Walter Tomada

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--- MMMR v4.80reg * Gutta cavat lapidem

 
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