(da "Narcomafie", maggio 1998, di Martin Jelsma)"A giugno, il Palazzo Onu di New York ospiterà un'assemblea sul problema della droga nel mondo. Fervono i preparativi mentre gli spot inneggiano <>. Troppo ottimismo? Sì, secondo Martin Jelsma, portavoce del Transnational Institute di Amsterdam...... Sebbene le agenzie delle Nazioni Unite siano solitamente attente ad evitare l'uso di controverse metafore militari nella presentazione delle loro strategie antidroga, Pino Arlacchi, direttore esecutivo del Programma dell'Onu per il controllo della droga, non ha esitato a evocare l'immagine della guerra durante la conferenza stampa tenutasi a Vienna a seguito della settimana di incontri preliminari in vista della Sessione speciale: <>....Arlacchi ha sollecitato gli Stati membri affinchè partecipino alla Sessione speciale a New York. Molti capi di stato e ministri faranno parte delle delegazioni internazionali. Il dibattito ne risulterà così polticizzato e qusto, quando si ha a che fare con il problema della droga, è, generalmente, uno svantaggio. Esiste un divario crescente tra gli esperti del problema da un lato, che sanno prendere atto delle molte deficienze delle strategie applicate, e i politici dall'altro che, temendo di apparire deboli, si inibiscono una genuina riflessione; la loro opinione corrente sembra essere che la forza della ragione non abbia funzionato, che non sia stato fatto abbastanza e che la logica risposta, quindi, sia l' "escalation" e non la revisione. All'assemblea speciale saranno assenti i più direttamente colpiti dalle politiche sulla droga: i cittadini dei Paesi in via di sviluppo dove la droga viene prodotta e i consumatori. Nonostante le numerose dichiarazioni di buone intenzioni sul'importanza di includere la società civile in questo dibattito globale, la presenza di istanze non governative all'assembela ufficiale sarà pressochè nulla.....
......L'Undcp sta tentando di introdurre una controversa strategia per l'eliminazione della pianta di coca e del papavero da oppio (Scope). Questa strategia prevede un "approccio equilibrato" tra uso di strumenti repressivi, sviluppo alternativo e riduzione della domanda con l'obiettivo di liberare il mondo dal "flagello dell'eroina e della cocaina" entro 10 anni. Per l'anno 2008 l'Undcp si propone di aver eliminato il problema all'origine: la coltivazione.... E' previsto che allo sviluppo alternativo vada la maggior parte dei 4 miliardi di dollari di budget (il 74%), mentre alla riduzione della domanda e alla repressione sono stati assegnati rispettivamente il 2% e il 20%. Per questo motivo, l'Undcp, che non dispone di fondi propri, al fine di procurarsi i necessari finanziamenti, si è appellata alla comunità internazionale affinchè sostenga la Scope. La Sessione speciale, secondo l'Undcp, <>.Il tentativo dell'Undcp di fare approvare la strategia per l'eliminazione della coca non ha avuto successo. Le delegazioni hanno reagito comn sconcerto alla dettagliata articolazione della Scope...La delegazione olandese ha diplomaticamente richiesto che fossero rispettati, nella sostanza come nei tempi, <> e che <>. La delegazione messicana ha sarcasticamente dichiarato che era in attesa di un piano altrettanto dettagliato da parte degli Stati Uniti che mostrasse l'intenzione di eliminare completamente il consumo di droga nello stesso periodo di tempo, e ha posto il 2003 come termine per una sostanziale eliminazione della domanda.Il direttore esecutivo Arlacchi, oltre allo scetticismo delle delegazioni, si trova a dover affrontare l'opinione che, all'interno dell'Undcp, hanno di lui: un "outsider" fresco di nomina, mentre nei corridoi di Vienna è soprannominato "El Nìno", esattamente come il fenomeno meteorologico che s'aggira per il mondo seminando rovine. Il segretario generale delle Nazioni Unite Annan ha invece dichiarato che <> ha portato vitalità e credibilità all'Undcp nella sua lotta contro la droga. Gli osservatori ritengono che il direttore esecutivo goda di un <>, affermazione palesemente vera sul versante degli Stati Uniti. Arlacchi ha svolto un ruolo importante e coraggioso nella lotta contro la mafia in Italia, ma le piante di coca e i papaveri da oppio sono tutt'altra faccenda: i contadini poveri che li coltivano non sono dei criminali...".