LIVIA TURCO: ATTENTI AL DISAGIO DEGLI ADOLESCENTIdi CARLO CHIANURA - La Repubblica, 9 luglio 1998 (www.repubblica.it)
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ROMA - "Sono due le cose che mi preoccupano di piu': la diffusione delle nuove droghe e quell'area grigia sempre un po' trascurata e secondo me in aumento del disagio tra gli adolescenti". Nel giorno in cui il governo lancia l'allarme sulla droga in caserma, il ministro della Solidarieta' sociale Livia Turco si sofferma sulle altre novita' della relazione annuale al Parlamento. Un fenomeno, la droga, per il quale dal 1990 a oggi lo Stato ha speso ben 1.663 miliardi. "E spero", dice Turco, "che si approvi presto il disegno di legge sul fondo antidroga".
Perche' ritiene sottovalutato il problema ecstasy?
"Credo che sia le istituzioni, che gli operatori, che gli stessi consumatori, non conoscano come si deve questo fenomeno".
An sostiene che non soccorrono certo le vostre campagne di informazione.
"Senza polemica vorrei dire che la nostra campagna davanti agli stadi e ai luoghi di ritrovo dei giovani sta avendo un successo assolutamente al di sopra delle aspettative".
Perche' vi chiedono molti opuscoli col famoso slogan "Fatti furbo"?
"Non solo per quello. Anche perche' compilano i nostri questionari, perche' ci chiedono di sapere. Evidentemente l'approccio era quello giusto".
Resta il fatto che gli opuscoli non bastano.
"Non lo nego. Ora la parola spetta ai servizi pubblici, i Sert, e alle comunita'. Ma sappiamo tutti quanto sia importante far sapere che le nuove droghe provocano danni psichici e cerebrali, alcuni dei quali irreversibili. Dai pochi dati che abbiamo, emerge la scarsissima conoscenza degli effetti, specie quando sono combinati ad altre droghe o a forme di disagio psichico".
Comunita' con meno ospiti: sono in crisi?
"In crisi non sono le comunita', quanto il cosiddetto modello residenziale: la classica figura del tossicodipendente, spesso da eroina, che va e soggiorna per un periodo indefinito in una comunita'. Ecco, questo modello e' spesso sostituito, come nelle esperienze di don Picchi e don Ciotti, da interventi piu' diversificati, ad esempio l'aiuto alle donne con figli tossicodipendenti a carico".
Colpisce l'aumento degli interventi dei prefetti e colpisce soprattutto l'abbassamento dell'eta' per molti nuovi consumatori.
"L'intervento dei prefetti non si limita piu' o solo alle sanzioni amministrative. Dobbiamo prendere atto con piacere che si e' creato nelle prefetture un gruppo di operatori in gamba, che non si limita a sanzionare, ma segue i ragazzi. Sul coinvolgimento delle fasce adolescenziali, credo che dobbiamo impegnarci molto e molto di piu'".
E sull'aumento di casi nelle caserme?
"E' un dato del ministero della Difesa. Autorizza a dire che talvolta la vita delle caserme puo' accentuare un disagio che c'e' nella societa'".