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Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 9 luglio 1998
L'ALLARME NELLA NUOVA RELAZIONE SULLE TOSSICODIPENDENZE
Droga e naia: per uno su cinque la prima volta e' stata in caserma. Il consumo totale in lieve diminuzione. Tra i giovani il rischio-ecstasy.

di Ester Palma - Corriere della Sera, 9 luglio 1998 (www.rcs.it)

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ROMA - Sempre meno "buchi" ma sempre piu' pasticche del sabato sera in discoteca. E scatta l'allarme caserme: e' quasi raddoppiato l'uso di sostanze stupefacenti durante la naia. Sono gli sconcertanti contenuti della Relazione sullo stato delle tossicodipendenze che il ministro per la Solidarieta' sociale, Livia Turco, ha presentato al Parlamento.

Per i ragazzi fra i 15 e i 25 anni, dunque, il pericolo droga e' sempre piu' legato alla cocaina e alle sostanze sintetiche come l'ecstasy. Calano invece il consumo di eroina e il numero di morti per overdose. Ma l'uso di stupefacenti si diffonde sempre piu' tra i giovani in divisa, soprattutto fra i militari di leva: dalle 1.978 reclute tossicodipendenti del 1996, si e' passati l'anno scorso a quasi 3.000. E, dato piu' preoccupante, il 18% di loro dichiara di aver cominciato a consumare stupefacenti solo dopo l'arruolamento. I giovani sotto le armi preferiscono marijuana e hashish (79%), ma quasi l'8% fa uso di eroina. Resta alta poi la percentuale di detenuti che fanno uso di droghe: il 30% della popolazione carceraria e' tossicodipendente.

"La nuova priorita' - spiega comunque Livia Turco - sono le droghe sintetiche: un fenomeno da combattere anche modificando le strategie di lotta alla tossicodipendenza. Soprattutto, mettendo i giovani in condizione di conoscere i rischi legati alle pasticche". Che di informazione ci sia bisogno sulle piste dei locali notturni e' dimostrato dal fatto che secondo molti ragazzi le pasticche colorate da mandare giu' in discoteca per non perdere il ritmo della technomusic "non sono davvero tossiche". La maggior parte dei "consumatori" non le considerano una droga vera e propria: anche perche' riescono a conciliarne l'uso con "uno stile di vita normale e integrato", come spiega la relazione. E ne sottovalutano gli effetti, che invece possono essere devastanti.

Prodotte nelle Repubbliche Baltiche e in vari Paesi dell'Est europeo, le "nuove droghe" vengono smerciate in tutta Europa, con profitti altissimi (fra il 700 e il 1000 per cento) per i trafficanti. In Italia pero', a differenza di quanto accade in altri Paesi europei, l'uso di ecstasy e altre sostanze sintetiche viene definito "problematico", termine tecnico per indicare consumi "prolungati, eccessivi o legati ad altri tipi di droghe", che ne peggiorano gli effetti.

"In futuro bisognera' che i Sert, i servizi pubblici di assistenza, diano maggiore spazio all'intervento psicoterapeutico che a quello medico-farmacologico - commenta Luigi Cancrini, psichiatra ed esperto di tossicodipendenza - perche' l'utenza e' cambiata: la nuova emergenza va affrontata stando sul territorio e con professionalita' piu' specialistiche".

Eppure negli ultimi anni i morti per droga sono in diminuzione: dai 1.566 del '96 si e' passati ai 1.153 del 1997. La popolazione di eroinomani "invecchia" ed e' quasi tutta maschile: l'eta' media dei frequentatori dei Sert, cui per il 90% si rivolgono i consumatori di eroina, ha ormai raggiunto i 30 anni. Sono maschi nell'85% dei casi. Nel periodo dal 1991 al 1997 i Sert hanno visto crescere il numero dei loro utenti del 40%. L'eta' media del tossicodipendente si abbassa sensibilmente, toccando i 23 anni.

Ma ci sono anche molti minori: il numero ufficiale (ma altri casi non entrano nelle statistiche) e' cresciuto dai 1.173 segnalati nel 1996 ai quasi 1.300 del '97; quasi tutti concentrati negli istituti penali minorili.

"Attenzione, la tossicodipendenza non si puo' mai risolvere con la detenzione, almeno nelle carceri che abbiamo oggi - avverte pero' don Mario Picchi, direttore del Ceis e da molti anni in prima linea nella lotta alla droga -. Servono pene alternative, perche' in galera si puo' solo peggiorare".

 
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