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Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 15 luglio 1998
TOUR, ALLARME DOPING. VOET: ESEGUIVO ORDINI
Si aggrava lo scandalo nel ciclismo: il massaggiatore accusa, la Festina nega tutto

Il Messaggero, 15 luglio 1998 - dal nostro inviato WALTER GALLONE

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LORIENT - Il Tour scopre l'altra faccia del ciclismo. La prima tappa francese, arrivo a Lorient, se l'aggiudica un tedesco gregario di Ullrich, Jens Heppner, protagonista con altri otto compagni della lunga fuga della giornata, di circa centotrenta chilometri. Tra i fuggitivi (nove, di cui quattro con il nome che inizia per H: Heppner, appunto, Hamburger, Hincapie e Herve') c'era il danese Bo Hamburger, nuova maglia gialla, seguito in classifica dallo statunitense Hincapie e dall'australiano O' Grady. Un tocco di esotismo che fa bene al ciclismo, sempre piu' in bali'a di scandali che ne minano la credibilita'. Hamburger quest'anno ha gia' vinto la Freccia Vallone.

Il Tour ha ritrovato il suo palcoscenico abituale nel giorno in cui la Francia celebrava chiassosamente e in grande euforia la sua festa nazionale. Nella carovana della corsa, pero', di allegria ce n'e' ben poca: il tornado abbattutosi sulla Festina ha scosso il Tour. Anche perche' ci sono sviluppi che nelle prossime ore potrebbero portare a decisioni clamorose. Ieri mattina allo sbarco di Roscoff la polizia ha perquisito tutti gli automezzi della Festina, ma non ha trovato nulla.

La grande novita' e' che Willy Voet ha cominciato a parlare. Domenica pomeriggio e' finito il suo isolamento, nel carcere di Loos. Il giudice Patrick Keil gli ha subito fatto capire che sarebbe stato suo interesse parlare, collaborare con l'inchiesta. Vista la mal parata, Voet ha parlato. E la sua deposizione fa traballare ancor di piu' il clan Festina. Voet ha ammesso candidamente: "Quel carico di medicinali proibiti era destinato per meta' alla Festina, me l'aveva ordinato il patron Roussel, e per meta' serviva a me per uso personale". Con questa deposizione Voet rischia cinque anni di prigione, ma la pena sarebbe molto piu' severa se avesse detto la verita' che tutti sospettano e cioe' che l'altra meta' del carico era destinata a qualche altra squadra ciclistica partecipante al Tour.

Le parole del massaggiatore belga sono talmente gravi da costringere in tempi brevi degli organizzatori del Tour a prendere provvedimenti clamorosi, tipo l'esclusione della Festina dal Tour. Voet ha anche detto: "Non e' la prima volta che facevo questo tipo di missione, sempre su ordine dei miei dirigenti". Bruno Roussel ha reagito con toni molto accorati alle accuse. "Sono stupefatto - ha detto il diesse della Festina, e sarebbe troppo ingeneroso fare un gioco di parole con la sua frase. "Non e' giusto che si continui a gettare fango sul sottoscritto e sulla mia squadra, non vedo l'ora di essere interrogato, non ne posso piu' di questa storia". Patetico Virenque: "Non capisco come si possano riportare certe frasi (l'interrogatorio di Voet -ndr) senza averne le prove. I miei avvocati sono gia' al lavoro".

Da Lilla il giudice Keil fa sapere che "sara' meglio che Roussel parli e soprattutto collabori se non vorra' finire in cella come il suo collaboratore". Non saranno teneri i giudici. Oltre tutto il gruppo di polizia giudiziaria di Lille (il SRPJ) e' noto per la sua scrupolosita' e la severita' con cui conduce le sue inchieste. Il patron della Festina, Miguel Rodriguez, ha ribadito la sua solidarieta' ai corridori, ma ha anche detto: "se verra' fuori che sono colpevoli, lascero' il ciclismo".

Cosa accadra' nei prossimi giorni? Le prove a carico della Festina sono fin troppo schiaccianti, l'organizzatore Leblanc vive momenti di grande imbarazzo: "Se verra' fuori qualcosa di ufficiale, colpiremo duro, visto che siamo stati sempre favorevoli alla lotta al doping". Sollecitato dai giornalisti, Marco Pantani ha detto la sua sulla faccenda. "Escludere la Festina del Tour? Non e' facile dirlo, non sta a me dirlo. Comunque una punizione l'hanno gia' avuta, con questa storia quelli della Festina si sono sputtanati per un bel po'".

 
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