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Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 16 luglio 1998
DROGHE: TORINO INVENTA IL "PROIBIZIONISMO DI QUARTIERE SULLE BOTTIGLIE DI BIRRA" MENTRE IL PROIBIZIONISMO SULLE DROGHE HA CAUSATO 79 MORTI (UNO IN PIU' DI MILANO). INTANTO LA PROCURA TIENE NEL CASSETTO DA CINQUE MESI L'ESPOSTO DEL CORA SUI SERT.

Torino, 16 luglio 1998 - Dopo i ferimenti provocati da extracomunitari armati di cocci di vetro, il prefetto di Torino, Mario Moscatelli, ha proibito "a chiunque di vendere per asporto birra in bottiglie di vetro, in quanto idonee all'offesa della persona; di consumare in luogo pubblico birra contenuta in bottiglie di vetro; di detenere in luogo pubblico tali bottiglie vuote"; il divieto sara' valido dal 20 luglio al 20 settembre, nella zona di Porta Palazzo, ventiquattr'ore su ventiquattro. I trasgressori rischiano fino a tre mesi di arresto o 400 mila lire di ammenda.

Dichiarazione di Giulio Manfredi, della Direzione politica del CORA:

Il "proibizionismo sulle bottiglie di birra", e', come tutti i proibizionismi, controproducente, ipocrita e ridicolo. Le bottiglie di vino o di superalcolici sono meno pericolose? O si pensa che gli extracomunitari siano cosi' poveri da potersi permettere solo birra? Chissa' quanti di loro, grazie al nuovo "mercato nero delle bottiglie birra", potranno permettersi sia il barolo che il whisky di puro malto. E perche' poi il divieto solo a Porta Palazzo? Forse perche' ostacolare il consumo di alcolici in tutta la citta' avrebbe conseguenze nefaste, simili a quelle prodotte dal proibizionismo sulle altre droghe. Allora, per mostrare che lo Stato e' presente, si inventa il "proibizionismo di quartiere sulle bottiglie di birra" (tanto, dura poco).

Intanto, nel 1997, vi sono state a Torino 79 morti per overdose di droga "proibita" (una in piu' di Milano che pure ha il doppio degli abitanti) a fronte della completa assenza dell'amministrazione comunale di centro-sinistra. L'assessore Lepri ha trasformato l'Agenzia comunale sulle tossicodipendenze in un coordinamento di funzionari e i risultati si vedono: il Comune non e' riuscito neppure ad installare uno scambia-siringhe (a Roma ce ne sono 32).

Intanto, il procuratore Laudi tiene da cinque mesi nel cassetto l'esposto del CORA sulla mancata attuazione della legge sul funzionamento dei SERT, i servizi pubblici che dovrebbero occuparsi, guarda un po', anche delle alcooldipendenze e dei cittadini extracomunitari.

 
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