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Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 22 luglio 1998
GIULIANI: BASTA METADONE AI DROGATI
L'annuncio in un comizio: inutile sostituire l'eroina con un'altra sostanza che dà dipendenza. New York, pioggia di critiche sul sindaco

di Franco Pantarelli - La Stampa, 22.7.1998 (www.lastampa.it)

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NEW YORK, NOSTRO SERVIZIO

Entro il 2000, basta con il metadone, che cura la dipendenza dall'eroina ma crea un'altra dipendenza. E' l'ultimo proclama di Rudolph Giuliani, il sindaco di New York, impegnatissimo a trovare consensi nel popolo repubblicano per sostenere la sua corsa alla Casa Bianca. Ma in questo caso la sua foga ha fatto arrabbiare un po' tutti quelli che nel problema droga sono impegnati in prima persona. Dal punto di vista pratico non succedera' molto perché il 92 per cento dei programmi anti-droga di New York e' finanziato dallo Stato o dal governo federale e quindi Giuliani, di suo, ha ben poco da "sopprimere" entro il 2000. Ma la sua equazione "metadone uguale eroina" ha seminato lo sconcerto perfino fra i suoi collaboratori. Loro avevano impiegato settimane a preparare il discorso del sindaco - una specie di rapporto su come sta andando il progetto di dare un lavoro a tutti coloro che vivono di assistenza pubblica - e quando hanno sentito il loro capo aggiungere di suo quella considerazione sono sbiancati. Poi, nat

uralmente, si sono ripresi e lo hanno applaudito a lungo.

Non cosi' quelli che nella lotta alla tossicodipendenza spendono interamente le loro giornate. "Dal punto di vista della salute pubblica, e' la cosa piu' ridicola uscita dalla bocca di un politico negli ultimi 30 anni", dice senza mezzi termini Don Des Jarlais, responsabile di questo settore al Beth Israel Medical Center, uno dei migliori ospedali di New York. "L'unica cosa che quelle parole dimostrano - aggiunge - e' che il sindaco di trattamento della tossicodipendenza non capisce nulla". Un po' piu' cauti, nel senso che hanno chiesto di non essere nominati, quelli coinvolti nei programmi federali di riabilitazione. "Il sindaco di New York ha detto questo?", e' stata la reazione di uno di loro. "Ma non sa che il metadone e' scientificamente considerato il miglior trattamento contro l'eroina?".

L'unico che riconosce a Giuliani una scusante ("E' un'ignoranza molto diffusa") è il dottor Robert Newman, presidente del Continuum Health Partners, una fondazione che trova finanziamenti per i programmi. Il metadone, spiega, e' come l'insulina per i diabetici o le medicine contro la pressione sanguigna per gli ipertesi. "Anche se molti non lo sanno, il suo compito e' quello di aiutare il tossicodipendente a sentirsi normale, non quello di sostituire una droga a un'altra".

Tutti comunque accolgono l'idea di inserire anche i tossicodipendenti (o almeno una parte di essi, i meno disperati) fra coloro che Giuliani vuole indurre a lavorare in cambio dell'assistenza pubblica che ricevono. Ma qui il discorso si fa complicato. Esclusi quelli riconosciuti inabili, gli assistiti di New York considerati "pronti" per un lavoro sono circa 260.000, mentre i posti che (secondo gli stessi uomini di Giuliani) si renderanno disponibili entro il prossimo anno saranno 4000. Sono cifre che sembrano fare a cazzotti con il "tutti al lavoro entro il 2000" lanciato da Giuliani. Ma lui non si scompone. Se non sara' in grado il Comune di farli lavorare, spiega, ci pensera' il settore privato perche' "la forte economia di New York e' perfettamente in grado di assorbirli". Facile da dire? Di sicuro c'e' che nel 2000, quando sara' il momento di fare i conti, di verificare il realismo delle sue previsioni e eventualmente di risponderne, Rudolph Giuliani non sara' piu' al suo posto di sindaco di New York.

 
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