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Radio Radicale Roberto - 23 luglio 1998
L'ANLAIDS DENUNCIA: IN QUATTRO REGIONI ITALIANE "SCHEDATI" I SIEROPOSITIVI
Succederebbe in Veneto, Calabria, Umbria e Lazio. Intanto diminuiscono i casi di persone colpite dal virus dell'Hiv

"Chiederemo sanzioni verso chi discrimina"

Corriere della Sera, 22 luglio 1998

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ROMA - In quattro regioni, Lazio, Veneto, Calabria e Umbria, vengono "schedate" le persone che si sottopongono al test per l'Hiv e che risultano positive. A sostenerlo e' la rappresentante delle persone sieropositive nella Commissione nazionale Aids e coordinatrice delle persone sieropositive dell'Anlaids, Rosaria Iardino.

"Siamo arrivati, come temevamo - ha affermato la Iardino - alla schedatura delle persone sieropositive che si sottopongono al test". La Iardino sostiene infatti che, da tempo, gli osservatori epidemiologici in queste regioni registrano su una scheda le prime tre lettere del nome, le prime tre lettere del cognome e la citta' di residenza delle persone che, dopo essersi sottoposte al test, risultano Hiv positive.

"Ma non solo - afferma la Iardino - attualmente non sono previste sanzioni di nessun tipo per chi viola la riservatezza di questi albi e ne fa un utilizzo sbagliato". Nelle regioni indicate, dice ancora la Iardino, "viene attuata una procedura di registrazione che non tutela assolutamente la riservatezza degli individui. Ci siamo impegnati - conclude - per far si' che il ministero della Sanita' adottasse un provvedimento uniforme su tutto il territorio per garantire l'anonimato, ma il provvedimento e' rimasto solo nelle nostre intenzioni".

Anche la Lila (Lega italiana per la lotta contro l'Aids), attraverso il suo presidente Vittorio Agnoletto, dice no ai "registri di sorveglianza sanitaria" delle persone sieropositive e malate di Aids, anche se realizzati rispettando completamente l'anonimato, se non vengono prima previste sanzioni contro chi discrimina. La Lila chiede, inoltre, l'inserimento di un articolo nel decreto legislativo 469/97 "al fine di impedire alle future agenzie private di collocamento di chiedere qualunque informazione sanitaria a chi, in cerca di lavoro, chiede di essere inserito nelle liste".

Intanto proprio ieri la commissione nazionale Aids si e' riunita per l'ultima volta nella sua attuale composizione. Tornera' ad incontrarsi a settembre quando il ministro Bindi nominera' il nuovo organico. Ieri si e' comunque discusso della necessita' di elaborare un sistema di sorveglianza che tuteli maggiormente il rispetto della privacy delle persone malate di Aids. "Nella riunione - ha spiegato il vicepresidente Luigi Ortona, - abbiamo affrontato il problema, sulla base di due documenti elaborati da un gruppo di lavoro nominato ad hoc all'interno della commissione. Sara' necessario stabilire le sanzioni per chi viola la privacy e correggere il tiro su alcune modalità di registrazione dei pazienti".

Una buona notizia sul fronte dei nuovi casi di Aids. Nel secondo trimestre del 98, i malati di Aids sono aumentati di 499 unita' (l'incremento più contenuto finora) contro i 681 del primo trimestre.

 
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