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Radio Radicale Roberto - 16 settembre 1998
ACCORDO NELLA MAGGIORANZA ECCO IL DOCUMENTO-GIUSTIZIA
Ma restano dubbi su pentiti e depenalizzazione

di GIANLUCA LUZI - La Repubblica, 16-9-1998 (www.repubblica.it)

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ROMA - Faticoso, un po' generico, incompleto in un paio di punti controversi, ma alla fine il "pieno accordo" della maggioranza sulla giustizia c'e' e stamattina alle nove nella sede del gruppo popolare al Senato i rappresentanti dell'Ulivo e di Rifondazione si incontreranno per dare via libera al documento finale che contiene le proposte sia contro la corruzione che per la riforma della giustizia ordinaria. Nel pacchetto non si parla di amnistia, di condono ne' di qualsiasi ipotesi di soluzione politica per Tangentopoli. "Tutto questo non fa parte degli impegni della maggioranza", ha tagliato corto Giovanni Meloni, di Rifondazione, uno degli estensori del documento anticorruzione, "e non sono nemmeno all'orizzonte". L' altro relatore, il popolare Pietro Carotti, invece ha detto che la maggioranza "sta assumendo impegni politici per risolvere nei prossimi mesi le questioni citate".

Gran parte dei punti contenuti nel documento della maggioranza sono gia' all'esame del Parlamento e numerosi capitoli sono in sintonia con il progetto che il ministro della Giustizia Flick e il presidente del Consiglio avevano presentato la settimana scorsa ai segretari della maggioranza provocando reazioni piuttosto negative. La piu' dura era stata quella del segretario del Ppi Marini. Un contrasto che aveva portato al gelo nei rapporti con Prodi. Ma un incontro chiarificatore lunedi' sera a Palazzo Chigi ha rasserenato il clima e permesso di arrivare all'accordo.

Ieri mattina Flick ha partecipato alla riunione del comitato dell'Ulivo che ha discusso il progetto di riforma della giustizia ordinaria presentato da Pietro Folena e in serata ha avuto un lungo colloquio con Prodi. "Da parte della maggioranza - ha commentato il ministro della Giustizia - si sta elaborando un' ipotesi e da quel che posso vedere ci sono molti punti in comune con il programma del governo che si sta realizzando. Le indicazione della maggioranza dimostrano molte convergenze con cio' che e' stato fatto e che si sta facendo nell'ambito del programma dell'Ulivo".

Nel "pieno accordo" ci sono pero' ancora un paio di punti in alto mare. "Accordi al cento per cento in natura non si danno, - minimizza il capogruppo dei Ds alla Camera Fabio Mussi - mi accontenterei di raggiungere un accordo al 95 per cento, anzi puntiamo sopra a questa soglia". "Non mi preoccuperei tanto dei singoli punti, - sdrammatizza il ministro Flick - noi come governo attendiamo il documento di maggioranza per vedere cosa e' stato fatto, cosa si sta facendo e cosa occorre ancora fare". Ma non si tratta di questioni di poco conto, perche' le divergenze riguardano la riforma dell'articolo 192 sui pentiti, che ha incassato il no dei dipietristi. E da' problemi anche la depenalizzazione dei reati minori che pero' tanto minori - dal punto di vista dei partiti non sono - perche' dentro c'e' sia la depenalizzazione del finanziamento illecito ai partiti (di cui si discute nel comitato anticorruzione), sia la depenalizzazione del consumo di droghe leggere. Sul primo insistono popolari e socialisti, ma i verdi

e Rifondazione chiedono che allora sia inserita anche la norma su hashish e marijuana. Su questo punto la divisione nell'Ulivo e' netta, tanto che per Mussi la depenalizzazione dei reati minori dovrebbe essere "stralciata e discussa in contesti piu' appropriati". Una soluzione che non trova tutti d' accordo. Ersilia Salvato di Rifondazione la giudica per esempio "scandalosa".

Esattamente come dalla proposta dell'Ulivo e' rimasta fuori la soluzione politica per Tangentopoli, anche la decisione su come votare per la commissione e' stata lasciata senza risposta. Il 23 settembre e' fra una settimana e nell'Ulivo cresce il partito di chi non vuole la commissione: "Nessun compromesso e' possibile tra maggioranza e opposizione" ha ripetuto ieri Di Pietro. Il centro sinistra sa che il Polo continuera' a dire no a qualsiasi cosa che non sia la commissione su Tangentopoli. Allora rilancia Mussi: "Questa e' la proposta che il centrosinistra vuole dare al paese per la trasparenza della vita pubblica e per una efficace giustizia per il cittadino. I continui no del Polo non possono fare altro che chiamare un altro no", cioe' quello dell'Ulivo alla commissione.

Ma la maggioranza non e' graniticamente compatta e alla Camera rischia perche' i socialisti restano fermi nella richiesta di commissione e non sono i soli. Rinnovamento la vuole e anche tra i popolari ci sono numerosi favorevoli.

 
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