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Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 16 settembre 1998
SCAMBIO DI DROGA
La Repubblica, 16-9-1998 (www.repubblica.it)

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NELLE convulsioni della politica italiana sulla "questione giustizia", c'e' da registrare un picco da crisi epilettica denunciato ieri pubblicamente dal vicepresidente del Senato, Ersilia Salvato. Come riferiamo nelle pagine seguenti, sembra profilarsi uno scambio improprio tra depenalizzazione delle droghe leggere e depenalizzazione del finanziamento illecito dei partiti. In pratica, le due proposte verrebbero entrambe accantonate per agevolare l'approvazione del disegno di legge sulla depenalizzazione dei reati minori.

In che cosa consiste lo scambio? Nel fatto che, per quanto riguarda il finanziamento illecito, la depenalizzazione viene sostenuta in particolare da Forza Italia e dal Ppi, ma non piace agli altri partiti; nel caso delle dorghe leggere, invece, la depenalizzazione (gia' approvata peraltro dalla Commissione giustizia del Senato) sarebbe gradita alla sinistra e ai Verdi, ma non al centrodestra. Di fronte a questa "impasse", s'e' pensato percio' a una soluzione salomonica, un pareggio, uno zero a zero, per eliminare in un colpo solo i due problemi.

La rinuncia a depenalizzare il consumo di droghe leggere sarebbe un fatto grave di per se'. Oltre a rimettere in discussione gli orientamenti manifestati dalla Conferenza nazionale sulle tossicodipendenze, dai ministri degli Affari sociali e della Sanita', nonche' un progetto dello stesso ministero di Grazia e Giustizia che ricalca la normativa approvata dal Senato, una scelta del genere vanificherebbe gli effetti principali del provvedimento sui reati minori: tutti sanno, infatti, che il consumo di droghe leggere e' uno dei reati che producono la maggior parte dei procedimenti penali e un terzo delle detenzioni in carcere.

Ma l'aspetto ancora piu' mortificante dell'intera questione riguarda l'idea di giustizia che emerge dalla trattativa in corso. Fin dall' inizio, il confronto tra i due poli intorno a questo tavolo fu viziato dall'ipoteca del baratto (o del ricatto), in una specie di commercio sotto banco tra ragioni politiche e interessi o affari privati. Nessuno pero' avrebbe mai potuto pensare che si arrivasse a tanto, cercando di scambiare le droghe leggere con il finanziamento illecito dei partiti: evidentemente, l'"uscita da Tangentopoli" e' una strada lastricata di buone intenzioni, ma anch'essa puo' portare all'inferno.

 
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