DROGA: PARTITO RADICALE "ARLACCHI 'ROTTAMATORE' DELLE COLTURE D'OPPIO"
Roma, 6 ottobre 1998 - Arlacchi ha dovuto ammettere il completo fallimento dei programmi di riconversione delle colture di papavero in corso in Afganistan. Il raccolto di quest'anno è del 25% inferiore a quello dello scorso anno solo a causa delle condizioni climatiche, mentre si sono estese le porzioni di territorio dedicate alla produzione di oppio.
Le iniziative spettacolari di Arlacchi e i suoi accordi con i capimafia del regime talibano si sono rivelate non un argine, ma un incentivo alla coltivazione di papavero. Il vicesegretario dell'Onu, che contava molto sulla ostilità "ideologica" degli studenti di teologia nei confronti delle droghe proibite, deve oggi prendere atto del fatto che oltre il 90% dell'oppio afgano è coltivato in zone poste sotto il controllo dell'armata talibana.
La politica di "riconversione delle colture" è il realtà un sistema di 'rottamazione' delle coltivazioni, e di finanziamento indiretto di nuove colture illecite. La comunità internazionale, continuando a sostenere economicamente e politicamente programmi che incentivano produzioni agricole "proibite", condanna vaste aree del mondo a rimanere - o a divenire - soggette a organizzazioni politico-criminali che estendono sempre più il proprio potere e la propria influenza.
Anziché continuare a condannare come cedimenti contro 'la linea della fermezza' le alternative antiproibizioniste, che consentirebbero di ridurre l'incentivo economico alla produzioni di droga, e di imporre regole sulla circolazione e sui prezzi delle sostanze proibite, il Direttore dell'UNDCP dovrebbe iniziare a cambiare rotta. Non può, pensiamo, continuare per anni a chiedere riconoscimenti per il proprio grande impegno e indulgenza per i propri pessimi risultati.
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