"ABUSO D'UFFICIO. Anche la riforma del reato di abuso d'ufficio, approvata nel '97 dal Parlamento, è oggi (per la prima volta) al vaglio della Corte costituzionale. Secondo il Gip del Tribunale di Bolzano e il Tribunale di Firenze, il nuovo articolo 323 del Codice penale riserverebbe un diverso trattamento a situazioni di analoga gravità, escludendo dalla sua operatività comportamenti solo apparentemente legittimi ma in realtà frutto di accordi fraudolenti, lesivi del buon andamento e dell'imparzialità dell'amministrazione. Secondo il giudice di Bolzano, poi, il Parlamento, di fronte all'impossibilità di varare un'amnistia, per conseguire gli stessi effetti avrebbe scelto la strada più semplice di restringere i confini del 323: operazione ritenuta, però, di <> legittimità costituzionale.Stamattina, davanti alla Consulta, ci sarà l'Avvocatura dello Stato a prendere le difese della riforma che ora fa scattare la sanzione penale (il carcere da sei mesi a tre anni) solo quando il pubblico ufficiale (o l'incaricato di un pubblico servizio) abbia violato norme di legge o di regolamento o abbia omesso di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto, sempre che così facendo abbia intenzionalmente procurato a sè o ad altri un ingiusto vantaggio o abbia danneggiato ingiustamente terze persone. Per l'Avvocatura, circoscrivere il reato a ipotesi tassative è frutto di una scelta discrezionale e insindacabile del Parlamento tutt'altro che irragionevole vista l'eccessiva indeterminatezza della fattispecie e l'ampiezza del sindacato del giudice penale. Oggi la Corte dirà la sua (relatore è Valerio Onida) ma la sentenza sarà depositata solo tra 15-20 giorni.".
I fatti sono noti (si fa per dire...); una parte del regime è stata fatta fuori dai giudici grazie all'interpretazione estensiva dell'abuso di ufficio; laparte del regime vincente, denominatasi "L'Ulivo" ha poi modificato il reato per evitare di fare la stessa fine; è improbabile che questa Corte Costituzionale (visto anche il relatore designato) accolga il ricorso....
In particolare, la nuova interpretazione dell'abuso di ufficio ha disinnescato (finora) gli esposti del CORA sul mancato rispetto delle norme sull'apertura dei SERT; è un po' difficile dimostrare che un direttore di ASL o un presidente di Regione o un Ministro della Sanità non abbia aperto il SERT ai sensi di legge per proprio interesse o per quello di un prossimo congiunto!