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Conferenza droga
Manfredi Giulio - 27 ottobre 1998
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("Sole 24ore" del 22/10/98)

"Roma - Bufera in arrivo sull'attuale regolamentazione del Servizio sanitario nazionale e, in genere, sui rapporti oggi esistenti tra strutture pubbliche e private. Il TAR del Lazio, con sentenza della prima sezione bis, ha infatti annullato il decreto (DPR 14 gennaio '97) con cui sono stati dettati i requisiti minimi per l'esercizio e l'accreditamento delle strutture ambulatoriali pubbliche e private. Se confermati, gli effetti "massimi" della pronuncia potrebbero essere dirompenti: fino a poter spezzare l'attuale diversità di "ingresso" nel Ssn per le strutture private accreditate e a innescare unalibertà di scelta non più <> dei cittadini nell'accesso alle strutture.

A dare notizia della sentenza - in attesa di conoscerne nel dettaglio i contenuti - è stata ieri l'Anisap, l'associazione che raccoglie le strutture ambulatoriali private e che è entrata a far parte della neocostituita Federsanità, la struttura sindacale che raggruppa le associazioni delle aziende fornitrici di beni e servizi per la salute aderenti alla Confcommercio.

Secondo la tesi dei ricorrenti, e in particolare dell'Anisap, nel fissare i requisiti per l'accreditamento il decreto ha introdotto <>. Una posizione che nel ricorso, di cui il TAR avrebbe discusso addirittura il lontano 26 gennaio scorso, è stata espressa in particolare in tre punti: la differenziazione tra <> (in pratica le vecchie convenzioni) e <> all'esercizio dell'attività; la possibilità data alle Regioni di dettare requisiti ulteriori per l'accreditamento; infine, la chance in più per gli enti territoriali di tenere conto, in occasione dell'accreditamento, delle locali strategie della programmazione sanitaria. Modalità che, secondo l'avvocato di parte, Gian Carlo Muccio, non consentono di "fare" un budget unico, ma di distinguerlo tra pubblico e privato e, pertanto, di stravolgere il significato della riforma del '92-93 che intende invece innescare la competizione tra strutture.

Se l'annullamento del decreto fosse radicale, gli effetti sarebbero evidentemente di vasta portata. Incidendo sulle leggi regionali già fatte o in via di approvazione. E soprattutto, anche in attesa di un pressochè sicuro ricorso del Governo al Consiglio di Stato, si innescherebbe nel dibattito parlamentare in corso sulla riforma del Ssn. Di più: confermerebbe le contestazioni dell'Antitrust che ha ravvisato nell'attuale regolamentazione del settore l'esistenza di un monopolio a tutto beneficio del pubblico. <> ha dichiarato non a caso Vittorio Cavaceppi, presidente dell'Anisap.".

La sospensione della vigenza del DPR 14/1/97, derivante dalla sentenza del TAR del Lazio, non pregiudica la validità degli esposti del CORA su giorni ed orari di apertura dei SERT, poichè rimangono pienamente in vigore sia il DPR 309/90 (art. 118) sia il decreto attuativo n. 444/90.

 
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