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Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 3 novembre 1998
UN TEST ANTIDROGA SULLE STRADE CONTRO L'ECSTASY DEL SABATO SERA
Esperimento in Umbria. Il Viminale decidera' se estenderlo. Risultato in 40 secondi

di Alvaro Fiorucci - La Repubblica, 2 nov. 1998 (www.repubblica.it)

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PERUGIA - Il momento piu' rischioso e' l'alba, dopo una notte passata ballando e correndo tra un locale all'altro. Ci si mette in macchina per tornare a casa e i riflessi sono allentati. Il rischio di incidenti e' altissimo. Cosi' da quattro mesi la polizia stradale di Perugia ha deciso di eseguire un test sperimentale sugli automobilisti, uno strumento che in futuro potrebbe essere affiancato all'etilometro. Si chiama "triage" ed e' un kit che consente al personale medico della polizia di accertare in 40 secondi se un guidatore e' drogato e che tipo di droga ha preso.

Oggi il ministro degli Interni ricevera' dalla questura di Perugia un dossier con i risultati di quattro mesi di sperimentazione che e' finita sabato notte. E dovra' decidere se estendere o meno l'uso del test. Il camper con il laboratorio mobile scortato da polstrada e volanti si e' piazzato una decina di volte vicino a discoteche e locali notturni. A tutti i giovani fermati veniva chiesto se volevano o meno sottoporsi al test. Su 244 giovani esaminati il 10 per cento era sotto l'effetto di sostanze stupefacenti: il 40 per cento aveva fumato marijuana, il 35 per cento aveva ingerito pasticche di ecstasy; percentuali piu' basse per cocaina e anfetamine. "E' comunque tra le 5 e le 7 - hanno rilevato i medici Pioda e Rossi dell'ufficio sanitario della questura - che il numero delle positivita' e' piu' alto: in questa fascia oraria sale al 40 per cento".

Hanno un'eta' media tra i 25 e i 30 anni (piu' alta di quella che la stessa polizia attribuisce al frequentatore-standard di discoteche); l'88 per cento sono uomini, il 12 per cento donne. I risultati del "triage" hanno avuto conferme dall'istituto di tossicologia dell'universita' di Tor Vergata. Il numero dei giovani invitati a sottoporsi al test e' comunque piu' alto, ma il 22 per cento ha detto no: potevano farlo, non e' obbligatorio. "E' uno dei tanti sistemi che puo' aiutarci a prevenire gli incidenti stradali - ha detto il questore Nicola Cavaliere - un mezzo di prevenzione di situazioni davvero esplosive che mettono a repentaglio la vita di chi guida in quelle condizioni e degli altri. Abbiamo fatto un esperimento, ora si puo' ragionare sui risultati e vedere che futuro potra' avere il test".

Potrebbe anche essere un futuro di polemiche visto che alle prime uscite del laboratorio mobile i pannelliani umbri sono insorti. "Si usa uno strumento non previsto dal codice della strada - afferma il radicale Andrea Mauri - e poi ci sono tanti dubbi: che prevenzione puo' fare un sistema come questo? E chi puo' escludere che non ci sia una coercizione quanto meno psicologica?". A queste obiezioni in questura rispondono con quella che definiscono "la linearita' delle procedure": il test e' volontario, viene invitato a sottoporsi alle analisi chi e' risultato positivo all'etilometro o chi dai medici della polizia (dalla deambulazione, come dalla dilatazione delle pupille) viene considerato a rischio, la privacy e' garantita, la segnalazione all'autorita' giudiziaria e alla prefettura viene fatta quando ci sono le controprove.

Secondo i dati emersi nella giornata sulle nuove droghe organizzata dal ministero della Solidarieta' Sociale i luoghi in cui maggiormente si localizza il consumo delle nuove droghe e' soprattutto la discoteca. Per il 50,2% dei giovani e' il luogo in cui e' piu' probabile recuperare una pasticca di ecstasy. A grande distanza seguono le comitive (20,4%) e gli amici (14,8%) come tramite per il consumo e la strada (8,2%).

 
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