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Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 17 novembre 1998
FINALMENTE IL PARLAMENTO HA DECISO CHE IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI DETENUTI DEVE ESSERE TUTELATO DAL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE.

Roma, 17 novembre 1998 - Secondo la legge-delega per il riordino della sanità pubblica approvata recentemente dal Parlamento, il governo dovrà emanare entro sei mesi provvedimenti che comportino "l'inserimento all'interno del servizio sanitario nazionale di personale e di strutture sanitarie dell'amministrazione penitenziaria", "l'organizzazione di un'attività specifica al fine di garantire un livello di prestazioni di assistenza sanitaria adeguato alle specifiche condizioni di detenzione" affidando alle Regioni e alle Asl "il controllo sul funzionamento dei servizi di assistenza sanitaria alle persone detenute o internate".

Ben venga una riforma - per ora solo sulla carta, ma sicuramente di civiltà - che spazzi via ostracismi, chiusure corporative, inefficienze ed inadeguatezze: un primo passo, nella direzione giusta. Il cittadino detenuto cessa di appartenere ad un mondo a parte e viene parificato agli altri cittadini nella tutela del diritto alla salute, garantito dalla Costituzione e riconosciuto dalla Consulta come "diritto primario ed assoluto".

Il CORA ha toccato con mano, nei suoi dieci anni di attività, i problemi derivanti dalla mancanza di collaborazione fra gli operatori sanitari pubblici (dipendenti dal ministero della Sanità) ed i medici penitenziari (dipendenti dal ministero di Grazia e Giustizia).

Un esempio per tutti, il problema della competenza a somministrare il metadone ai detenuti tossicodipendenti: solo il 3% di essi usufruisce di trattamento metadonico, rispetto al 40% degli utenti dei Sert. Migliaia di cittadini detenuti scontano una pena aggiuntiva non prevista dalla legge. E i sessanta esposti presentati dal CORA nelle procure di tutta Italia chiedono alla magistratura anche di accertare eventuali responsabilità penali in merito.

CORA-Coordinamento radicale antiproibizionista

Tel. 06.68.97.91

cora.italia@agora.it

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