Roma, 18 novembre 1998 - Negli scorsi giorni abbiamo ricevuto presso la nostra sede di Roma proteste e lamentele sulla grave situazione determinatasi presso il Servizio tossicodipendenze della ASL di Salerno, a seguito del trasferimento del servizio di distribuzione del metadone nella località di Torre Angellara, periferica, disabitata e scarsamente servita da mezzi pubblici.
In particolare, secondo alcune testimonianze, trasmesse anche da Radio Radicale, gli agenti di Polizia e i Carabinieri presenti in permanenza presso il Sert, oltre a effettuare frequenti controlli e perquisizioni sugli utenti in terapia metadonica, in più occasioni si sarebbero rivolti agli stessi operatori del servizio e avrebbero richiesto informazioni personali su singoli pazienti.
Per questo il CORA ha inviato oggi una lettera al Garante per la privacy, professor Stefano Rodota', chiedendo di verificare la veridicità delle affermazioni raccolte e, nel caso esse si dimostrassero fondate, di voler esercitare i poteri che la legge gli attribuisce per ripristinare il rispetto delle norme in vigore.
CORA-Coordinamento radicale antiproibizionista
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LETTERA INVIATA DAL CORA AL GARANTE PER LA PRIVACY SUL CASO DEL SERT DI SALERNO
Roma, 18 novembre 1998
Egregio Presidente,
negli scorsi giorni abbiamo ricevuto presso la nostra sede di Roma una serie di proteste e di lamentele riguardanti la grave situazione che si sarebbe determinata presso il Servizio tossicodipendenze (Sert) della Azienda sanitaria locale Salerno 2, a seguito del trasferimento del servizio di distribuzione del metadone in una località periferica, disabitata e scarsamente servita da mezzi di trasporto pubblici.
Alcune delle testimonianze raccolte, trasmesse anche da Radio Radicale, segnalano in particolare un fatto che riteniamo meritevole della Sua attenzione. Secondo alcuni utenti del Sert, infatti, gli agenti delle forze dell'ordine (Polizia e Carabinieri) che stazionano in permanenza presso la struttura adibita alla distribuzione del metadone, oltre a effettuare, all'esterno dei locali, frequenti controlli e perquisizioni sugli utenti tossicodipendenti in terapia che vi si recano quotidianamente, si sarebbero in più occasioni rivolti agli stessi operatori del servizio richiedendo informazioni personali su singoli pazienti in carico al Sert.
Poiché ci risulta che tutte le norme in vigore in materia di sanità prevedano la tutela dei dati personali dei pazienti, determinando con precisione i limiti dell'acquisizione di tali informazioni da parte delle forze dell'ordine, Le chiediamo di volersi interessare al caso per verificare la veridicità delle affermazioni da noi raccolte e, nel caso esse si dimostrassero fondate, di voler esercitare i poteri che la legge Le attribuisce per ripristinare il rispetto delle norme in vigore.
Restando disponibili per ogni ulteriore chiarimento e ringraziandoLa per l'attenzione e per tutto quanto riterrà di fare, ci è gradito porgerLe i nostri migliori saluti.
Per la Direzione politica
Roberto Spagnoli