I dati diffusi dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, in occasione della Giornata dell'Aids, parlano chiaro.MILANO - (Adnkronos) - Ogni minuto cinque giovani si infettano con l'Hiv, il virus dell'Aids, e meta' dei nuovi casi riguarda la fascia di eta' dai 15 ai 24 anni (in Africa la percentuale sale al 60%). Per rallentare il progredire dell'epidemia le autorita' sanitarie devono dunque rispondere innanzittutto ai bisogni delle giovani generazioni. E' il messaggio che lancia l'Organizzazione Mondiale della Sanita' (OMS) in occasione della Giornata mondiale dell'Aids.
Sono cifre davvero preoccupanti quelle che l'OMS, forte di studi condotti, diffonde da Ginevra: in Sudafrica circa il 13% delle giovani dai 15 ai 19 anni incinte sono sieropositive, e nel 9,5% dei casi sono state infettate prima dei 15 anni. ''Questi dati - commenta Gro Harlem Brundtland, direttore generale dell'OMS - rappresentano per noi un richiamo allarmante perche' stiamo tradendo i nostri giovani, e le autorita' sanitarie devono riconoscere le loro responsabilita''.
Ecco perche' i servizi sanitari devono capire e rispondere ai bisogni dei giovani. ''I giovani - prosegue il direttore - sono si' in grado di aiutarsi da soli, ma hanno bisogno di informazioni esatte e di trattamenti appropriati. Una soluzione - suggerisce - e' quella di mettere a loro disposizione centri a cui possano rivolgersi con fiducia''. Discorso particolarmente valido in caso di malattie sessualmente trasmesse ''in cui possono passare settimane, mesi o, come nel caso dell'Hiv, anni, prima che si arrivi al trattamento''.
Secondo l'OMS ''i giovani non sono solo il cuore dell'epidemia, ma sono anche al cuore della soluzione''. Perche' ''i comportamenti e gli atteggiamenti che adottano durante l'adolescenza - afferma la dottoressa Brundtland - hanno conseguenze nel tempo, arrivando a incidere sulla salute e il benessere dei futuri figli''.