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Conferenza droga
Manfredi Giulio - 26 dicembre 1998
IL PIANO SANITARIO NAZIONALE E LE TOSSICODIPENDENZE OVVERO LE BUONE INTENZIONI DI NATALE CHE SONO LETTERA MORTA DA BEN OTTO ANNI (E OTTO NATALI....).

Sul Supplemento Ordinario n. 201 alla G.U. del 10 dicembre 1998 è stato pubblicato il Decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998 "Approvazione del Piano sanitario nazionale per il triennio 1998-2000".

Un appunto preliminare: un piano triennale che entra in vigore con un anno di ritardo è già segno di scarsa serietà e responsabilità.

Rispetto al tema delle tossicodipendenze, trascrivo la paginetta dedicatagli dal PSN, rilevando che si tratta delle solite buone intenzioni in salsa buonista senza sostanza: non c'è alcun accenno a ipotesi di sperimentazione di distribuzione controllata dell'eroina nè a quelle politiche di "riduzione del danno" che dovrebbero essere (dalla Conferenza sulla Droga di Palermo del 1993) il baricentro dell'intervento governativo in materia; e rispetto all' "accesso ai servizi" sarà utile ricordare al ministro Bindi che dal 1990 esistono disposizioni precise e "tassative" di legge per l'ampliamento dell' "accesso ai servizi" che sono, otto anni dopo, ancora lettera morta. Alla faccia delle "priorità etiche"...:

E tutto il problema derivante dal dover calare gli interventi sanitari in un contesto reso illegale dalla legge proibizionista è risolto (si fa per dire) con un accenno ipocrita: "Ai tradizionali problemi di valutazione legati al carattere illegale e, comunque, sommerso delle abitudini di consumo....".

Il proibizionismo fa parte ormai della tradizone e non può essere messo in discussione; può essere solamente "valutato"!

"(pag. 41) OBIETTIVO IV - RAFFORZARE LA TUTELA DEI SOGGETTI DEBOLI...

... Obiettivo fondamentale del PSN 1998-2000 è introdurre nel sistema sanitario condizioni di maggiore equità nell'erogazione dei servizi alle diverse categorie di popolazione in condizioni di bisogno. In particolare, va evitato il rischio di assecondare aree privilegiate di bisogno e di utenza, quando non giustificato da necessità assistenziali e da priorità etiche, evitando vantaggi competitivi per chi sa meglio rappresentare i propri bisogni.... Per una maggior tutela dei soggetti deboli, le Regioni evidenziano le condizioni di grave emarginazione presenti nel territorio ed elaborano progetti finalizzati a contrastare le diseguaglianze di accesso ai servizi...

(pag. 43) TOSSICODIPENDENZE

Il settore delle tossicodipendenze attraversa una fase di profonda evoluzione, per quanto riguarda sia il contesto epidemiologico sia la riorganizzazione dell'assistenza.

Ai tradizionali problemi di valutazione legati al carattere illegale e, comunque, sommerso delle abitudini di consumo, si aggiungono quelli relativi alle nuove tipologie delle sostanze immesse sul mercato e ai conseguenti mutamenti della popolazione destinataria degli interventi di prevenzione e dei trattamenti.

Sono prevedibili mutamenti nello scenario degli attori coinvolti, tanto a livello istituzionale quanto nel settore privato (non profit e profit) e del volontariato, che rendono ancora più importante una chiara definizione dei rapporti e degli obiettivi da condividere. E' inoltre necessario evitare la contrapposizione fra i diversi livelli di intervento e le differenti strategie di prevenzione (primaria e secondaria).

La specifica disamina della complessità esistente, come pure la elaborazione di linee di indirizzo per la soluzione dei vari problemi, rendono necessaria la elaborazione di un Progetto obiettivo al quale è demandata la definizione di dettaglio.

Oltre al miglioramento dei livelli di conoscenza del fenomeno e, in particolare, della definizione locale dei problemi e dei bisogni, il Piano sanitario nazionale 1998-2000 individua come prioritari i seguenti obiettivi:

Riduzione della mortalita' e della morbosità legate alla tossicodipendenza e/o all'abuso di sostanze, con particolare riferimento alla mortalità da episodi acuti e alla patologia infettiva.

Aumento della percentuale di consumatori in contatto con il sistema di assistenza, con particolare riferimento ai giovani con problemi collegati alle "nuove droghe", e diminuzione della durata media di uso di sostanze prima del contatto (reclutamento precoce degli utenti).

Aumento della quota di soggetti che, dopo il contatto con il sistema di assistenza, iniziano e completano i trattamenti previsti e recuperano un accettabile livello di integrazione sociale (con particolare riferimento al reinserimento lavorativo).

Gli interventi da compiere prioritariamente nel triennio sono:

- definizione, sperimentazione e introduzione di modelli organizzativi del sistema di assistenza finalizzati all'aumento dei livelli di integrazione delle strutture pubbliche coinvolte e tra queste e le realtà del privato non profit e del volontariato;

- impostazione di piani regionali e locali pre il contrasto della tossicodipendenza con risorse di tipo sociale e sanitario;

- introduzione nella routine gestionale di percorsi formativi e di strumenti di valutazione dei risultati e della qualità dei servizi;

- ottimizzazione delle collaborazioni interistituzionali, con particolare riferimento al campo della prevenzione primaria;

- attivazione e standardizzazione di sistemi di sorveglianza e/o di adeguati flussi informativi riguardo alla prevalenza dei vari tipi di consumo (con particolare riferimento alle forme nuove più pericolose).".......

 
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