(sintesi dell'intervista di Emiliano Silvestri trasmessa oggi da Radio Radicale)------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
"La mia lunga esperienza all'estero, anche quale comandante del secondo servizio nazionale antidroga, porta ad una conclusione che e' veramente drammatica: oggi la droga e' il flagello in tutto il mondo e nessun paese, nonostante le risorse degli Stati Uniti, e' riuscito se non a scalfirlo. Quando ci si dice 'sequestrate 5 tonnellate di droga' e' un grosso risultato, ma bisognerebbe sapere quante altre tonnellate sono passate.
Allora, il problema non si risolve col carcere, perche' i veri drogati sono degli ammalati che hanno bisogno di cure mediche e di cure sociali. Per cui, la distribuzione controllata, da medici o meglio dallo Stato, nei confronti di questi ammalati, servirebbe in modo particolare anche a spezzare il monopolio degli interessi enormi che girano dietro la droga e che io ho documentato all'ONU, tanti anni fa, e si aggirano intorno al tredicimila per cento. Un kg di grezzo di eroina del "triangolo della morte" costa 25 dollari: da un kg estraggono 108 gr di eroina pura che, dopo essere stata tagliata, costa 300 milioni. Da 25 dollari a 300 milioni".
Domanda: Possiamo affermare che le leggi proibizioniste affidano questo monopolio alle organizzazioni criminali, mentre gli Stati, le leggi dovrebbero assumersi la gestione di questo mercato per sottrarlo alle organizzazioni criminali?
"Certamente. Non so se lo affidi, comunque questo atteggiamento non fa altro che favorire il monopolio della criminalita' internazionale che tratta la droga.
Il problema e' che finora nessuno stato ha trovato un metodo per eliminare la droga, che e' il grande flagello che sta distruggendo la gioventu'. Anche in paesi come la Germania - lo avevo letto qualche tempo fa, quando dirigevo i servizi nazionali antidroga - su 100 giovani che si presentavano alla visita di leva ne rimanevano validi trentaquattro, perche' sessantasei erano distrutti dalla droga. Quindi, e' un problema sociale di grande portata.
Perche' c'e' il passaggio dalle droghe leggere alle droghe pesanti? Perche' i trafficanti prima avvicinano i giovani con la droga leggera, a basso costo, poi la sottraggono dal mercato e mettono la pesante e costringono il giovane che e' abituato a fare il passo. Se invece si inserisce l'attivita' sociale di uno stato che dice 'a questi drogati ci penso io con i medici' noi ridurremmo del 70% gli interessi economici della droga".