("Il Foglio" del 4/2/99)"Dall'inizio dell'anno 19 persone sono decedute a Roma per overdose da eroina. A causare queste morti non è certo - come grottescamente sostenuto - il freddo che attanaglia il paese e che, rendendo meno sensibile l'organismo,costringerebbe i tossicodipednenti ad assumere quantità maggiori di sostanza, bensì la distribuzione di una partita di eroina troppo pura. Solo le analisi tossicologiche potranno accertare se a minacciare la vita dei consumatori di eroina sia una singola fornitura. Al momento, ciò che si può affermare è che il numero dei decessi nella capitale è assai superiore alla media (nel '98 i morti per overdose sono stati 90) e che gli eroinomni della città -tra i 20 e i 25 mila- corrono un serio pericolo. Se un adose da un grammo contiene mediamente un quarto di sostanza stupefacente, quella che viene spacciata in questi giorni, può arrivare ad averna fino al 75%. Rischiamo di continuare ad assistere impotenti a un acatena inarrestabile di morti. Eppure, alcune misure urgenti potrebbero essere ad
ottate immediatamente.
Innanzitutto, grazie ad accordi tra gli enti locali e il ministero della saniotà e in via del tutto temporanea ed eccezionale, si potrebbe autorizzare, nel pieno rispetto della normativa vigente, la somministrazione controllata di eroina da parte delle strutture pubbliche e la distribuzione gratuita del narcan, unico antidoto in caso di overdoee. Farmaco il cui costo è oltretutto irrisorio. E questo non significherebbe certo aprire la strada alla tanto temuta e demonizzata "eroina di stato".
Il clima di emergenza che si è determinato nella capitale non consente alro, se non l'adozione di provvedimenti urgenti e eccezionali. Nulllla a che vedere con la possibilità di applicare, in Italioa, programmi di somministrazione di eroina sotto il controllo delle strutture mediche, come già accde in molte città svizzere e presto anche tedesche. Ben venga , cetto, la necessaria discussione, in merito, e, ancor di più l'eventuale e auspicata decisione diaccettare i limiti delle politiche priobizioniste finora applicate e di imitare gli esperimenti condotti ine uropa per avvicinare quie tossicodipendenti che altrimenti non avrebbero alcun contatto con le strutture pubbliche e nessuna speranza di recupero. A Roma, tuttavia, non c'è tempo per questi pur irrinunciabili dibattiti. troppe persone stanno rischiando al propria vita. Bisogna decidee e decidere in fretta. (LUIGI MANCONI)".