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Conferenza droga
Manfredi Giulio - 3 marzo 1999
COMUNICATO STAMPA

METADONE DISTRIBUITO (O NO) NEI SERT: L'ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA' HA DICHIARATO CHE <>.

DELLE DUE L'UNA: O LA STAMPA HA RIPORTATO MALE LE PAROLE DELL'ASSESSORE (d'altronde, la stampa continua a parlare della "polemica radicale riguardante le scorte di metadone nei SERT" mentre i nostri esposti nelle Procure denunciano, invece, "la mancata somministrazione del metadone da parte di molti SERT") O L'ASSESSORE CONTRADDICE SE STESSO E DIMOSTRA DI NON CONOSCERE O DI NON VOLER APPLICARE LE LEGGI ESISTENTI!

Cinque mesi fa, nella presentazione del "Primo Rapporto 1998" dell'Osservatorio Epidemiologico delle dipendenze della Regione Piemonte (stralci del documento sono stati allegati agli esposti radicali presentati in tutte le Procure piemontesi) l'Assessore D'Ambrosio scrive, tra l'altro: "Questo rapporto...offre già una immagine inedita della tossicodipendenza in Piemonte, con molte luci... e con qualche ombra (in particolare relativa alle disomogeneità di trattamento) per cui sarà utile iniziare un percorso di riflessione... promuovendo un ulteriore miglioramento dell'offerta di trattamenti, basata sulle più aggiornate conoscenze scientifiche..."-

(N.B. il "grassetto" non c'è nel documento originale)

L'art. 3, comma 2, del Decreto Ministeriale 30 novembre 1990, n. 444 (Regolamento concernente la determinazione dell'organico e delle caratteristiche organizzative e funzionali dei servizi per le tossicodipendenze da istituire presso le unità sanitarie locali), ancora pienamente in vigore, così recita:

"I SERT devono assicurare in ogni caso la disponibilità dei principali trattamenti di carattere psicologico, socio-riabilitativo e medico-farmacologico...".

A tale riguardo, riportiamo quanto scritto nel Rapporto succitato: "... Dal 1992 al 1997, è andato gradualmente riducendosi il numero di SERT che non utilizza il metadone, arrivando nel 1997 a circa il 10% (7 SERT)... Nella figura 7 si osservano le differenze tra i SERT piemontesi, nel 1· semestre 1997, relativamente all'utilizzo di trattamenti farmacologici sostitutivi e non sostitutivi. L'escursione va circa dal 2% fino all'80%... Dall'analisi degli atteggiamenti terapeutici dei SERT piemontesi, il dato più interessante che emrge è la grande variabilità nei trattamenti farmacologici e psico-sociali erogati. Questo aspetto appare assai rilevante, in quanto determina una forte differenza di chance terapeutiche per l'utenza, a seconda della zona di residenza...".

(N.B. il "grassetto" non c'è nel documento originale)

In definitiva, ci pare che la disparità di trattamenti che emerge dai dati opportunamente prodotti dallo stesso Assessorato Regionale alla Sanità sia molto negativa, incidendo pesantemente sulla salute di migliaia di cittadini tossicodipendenti piemontesi, in violazione di due precisi articoli della Costituzione, l'art. 3 (uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge) e art. 32 (diritto alla salute).

Torino, 28 febbraio 1999

 
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