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Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 26 marzo 1999
"SPINELLO, PROIBIRE E' PEGGIO"
Dopo Albertini anche Borrelli apre alla legalizzazione

Il procuratore alla festa della polizia. Intervento a sorpresa sulle droghe leggere

di Luca Fazzo - La Repubblica, 26.3.1999 ( http://www.repubblica.it )

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MILANO - Dopo il progetto di un "dialogo" tra Comune e Procura sulla corruzione, il sindaco di Milano Gabriele Albertini e il procuratore generale Francesco Saverio Borrelli si scoprono in sintonia su un altro tema delicato: quello delle droghe leggere e della loro depenalizzazione. Il sindaco l'altro ieri aveva lanciato, "come suggerimento e a titolo personale" l'ipotesi di cambiare in senso più permissivo la legge sul consumo di hashish e marijuana: ed ecco che ieri il magistrato spezza una lancia nella medesima direzione. "E un discorso - dice Borrelli - molto delicato e molto complesso. In linea generale io credo che una normativa sulla droga che sia ferocemente proibizionistica finisca con l'incrementare il fenomeno anziché ridurlo".

E' un fronte, quello della depenalizzazione delle droghe leggere, sul quale Albertini e Borrelli arrivano a conclusioni simili seguendo percorsi diversi. Il sindaco ha maturato un ragionamento personale, forse anche sulla base di qualche remota esperienza diretta ("Sapete - ha detto - negli anni Settanta ''fumavano'' un po' tutti..."), e senza discuterne prima con i colleghi che lo sostengono: e infatti ieri si è trovato pressocché isolato, da Forza Italia come dal Ccd e da An sono arrivate esplicite prese di distanza dalla sua proposta. La dichiarazione di Borrelli invece è frutto dell'esperienza collettiva della Procura milanese nelle indagini antidroga, che aveva portato già altri magistrati dell'ufficio - dal pm Alberto Nobili al procuratore aggiunto Gerardo D'Ambrosio - a prendere posizione a favore della depenalizzazione dello "spinello".

L'intervento di Borrelli sul tema è avvenuto ieri a margine della festa della Polizia. Pressato dalle telecamere, il procuratore generale Borrelli ha anche ribadito e precisato i suoi dissensi dal "pacchetto sicurezza" varato dal Governo. Sia per gli inasprimenti delle pene ("La pena deve essere ineluttabile ed effettiva. Non c'è bisogno che sia una pena particolarmente elevata") sia per l'autorizzazione alla polizia ad indagare tre mesi senza avvertire la magistratura: "Questo mi sembra molto grave: tre mesi durante i quali la polizia indaga senza alcun controllo da parte del magistrato e senza che il magistrato sia informato di ciò che è accaduto".

 
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