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Conferenza droga
Manfredi Giulio - 4 maggio 1999
COMUNICATO STAMPA

A PROPOSITO DI DIRITTO ALLE CURE NEGATO AI CITTADINI TOSSICODIPENDENTI: NON E' POSSIBILE ARCHIVIARE IL "CASO TRENTO"!

Giulio Manfredi, esponente del CO.R.A., ha inviato oggi al GIP di Trento una formale opposizione alla proposta di archiviazione, richiesta dal PM Davide Ognibene, dell'esposto che il CO.R.A. aveva presentato nell'autunno scorso sulla situazione del servizio tossicodipendenze della Provincia Autonoma di Trento (P.A.T.).

Dalla Relazione del governo al Parlamento del 1997 (in quella del 1998 non compare nulla di specifico rispetto a Trento) risulta che: il SERT di Trento è il SERT italiano con il maggior numero di utenti e vi lavorano 22 operatori (nei 4 SERT della Provincia Autonoma di Bolzano lavorano 54 operatori); l'organico è sottodimensionato e non corrisponde agli standards previsti dalla legge, entrata in vigore 8 anni fa (sic), come non corrispondono i giorni e gli orari di apertura del SERT; i trattamenti metadonici sono irrisori per quantità e dosaggi; "non esiste un sistema informativo specifico in materia di tossicodipendenze"; "non è stata attuata nessuna iniziativa con finanziamenti desunti dal Fondo Nazionale di intervento per la lotta alla droga"; "Non c'è stato nessun collegamento con iniziative internazionali"; e la Provincia di Trento è al quinto posto in Italia come percentuale di test "positivi" anti-HIV (20,7% di test positivi sul totale dei test eseguiti; Bolzano è al 7,3% - Relazione del governo al Pa

rlamento del 1998) ...

Ciò detto, non è possibile per il Dr. Ognibene chiudere la pratica affermando che "... i fatti in oggetto di denuncia non raccolgono ipotesi penalmente rilevanti rientrando gli stessi in un ambito decisionale demandato alla mera descrizione medica..."; oltretutto, il PM liquida così anche altri 5 esposti e denunce sulla situazione del SERT di Trento, fra cui quelli presentati da cittadini tossicodipendenti che individuano precise ipotesi di reato: abuso di professione medica, interesse privato, sottrazione coatta di terapia, omissione di soccorso....

Archiviare velocemente il tutto costituirebbe una evidente forzatura giuridica e rappresenterebbe un'offesa a chi ha rifiutato di accettare il ruolo passivo e negativo di "tossico" ed ha rivendicato diritti per sè e per gli altri; scusate se è poco.....

Roma, 4 maggio 1999

 
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