Dal sito Internet dei "Comitati per il No a Emma Bonino presidente"( http://www.members.tripod.com/Comitatiperilno/homepage.html )
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Apologia di reato al Parlamento Europeo?
E' stata denunciata, con una manifestazione a Bruxelles, la pubblica istigazione a delinquere promossa in una sede istituzionale come il Parlamento Europeo nel corso di un convegno organizzato dal Partito Radicale a cui ha partecipato il Commissario Europeo Emma Bonino.
L'avv. Claudio Vitelli, coordinatore dei Comitati, nella conferenza stampa, che si è svolta l'11 dicembre nei locali del Parlamento europeo a Bruxelles, ha denunciato la gravissima iniziativa di propaganda della c.d. "disobbedienza civile", in realtà "disobbedienza penale", in corso a quel momento nella stessa sede del Parlamento.
La diffusione di hashish e di altre droghe, presentata e propagata da Pannella, e rilanciata a Bruxelles nel convegno organizzato dal Partito Radicale e dal CO.R.A. con il nome di "disobbedienza civile", non è solo un grave crimine morale che spinge allo sterminio della gioventù italiana ed europea, ma un delitto penalmente sanzionato in Italia.
L'oggetto della conferenza stampa era la manifestazione organizzata dal Partito Radicale Transnazionale e dal CO.R.A. nei locali concessi dal Parlamento Europeo col fine dichiarato, si legge nel comunicato dei promotori, di organizzare un programma di azione teso a giungere alla "legalizzazione di tutte le droghe" mediante la legalizzazione delle c.d. droghe leggere.
L'iniziativa intendeva "pianificare e organizzare i prossimi eventi e iniziative di disobbedienza civile in Italia" riproponendo su scala più vasta le iniziative illegali già intraprese da Marco Pannella con la distribuzione di sostanze stupefacenti. La novità gravissima all'interno di questo evento è stata costituita dalla presenza nel programma dei lavori della sessione pomeridiana, sempre al Parlamento Europeo, del Commissario europeo Emma Bonino e quella annunciata del Sottosegretario alla Giustizia del Governo Italiano Franco Corleone ritiratosi poi all'ultimo momento.
Per quanto ci consta per la prima volta, un membro della Commissione Europea partecipa ad una iniziativa che ha tra i fini espressamente dichiarati la promozione in Italia di attività di cessione di hashish, fatto oggi penalmente sanzionato nel nostro Paese.
Secondo i radicali, la manifestazione doveva servire ad organizzare le forze antiproibizioniste europee "per forzare il fronte italiano" anche mediante l'organizzazione di atti di cd. disobbedienza civile. I fautori della droga libera identificano infatti il nostro Paese come loro obiettivo prioritario in quanto sono "convinti che l'Italia rappresenti oggi l'anello debole della catena del sistema proibizionista in Europa, (...) e che oggi in Italia esistono le condizioni politiche per far approvare una riforma radicale delle leggi sulla droga".
Come è possibile che soggetti istituzionali possano anche solo presenziare ad un convegno inserito in una manifestazione che ha tra le sue finalità dichiarate la promozione, in Italia ed in Europa, di mezzi di lotta contrari al Diritto Penale ed in particolare agli artt. 414 e 327 C.P. che vietano rispettivamente l'istigazione pubblica a commettere reati, e l'incitamento a commettere fatti contrari alla legge?
Al di là di questo pur gravissimo aspetto della riunione organizzata dai Radicali, l'avv. Vitelli ha ribadito che "la liberalizzazione di qualsiasi tipo di droga costituisce un danno gravissimo per ogni individuo e per la società nel suo complesso", e ha chiesto al presidente del Parlamento europeo, ai presidenti dei gruppi parlamentari europei ed ai singoli deputati, di esprimere esplicitamente il loro dissenso a qualsiasi proposta che intende, anche surrettiziamente, legalizzare ogni tipo di droga.