Dal sito Internet dei "Comitati per il No a Emma Bonino presidente"( http://www.members.tripod.com/Comitatiperilno/homepage.html )
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La protesta paga!
Il Co.r.a. espulso dall'Unione Europea
Il Collegio dei Questori del Parlamento Europeo, dopo aver preso in esame il rapporto del sig. Thomann, capo del servizio di sicurezza a Bruxelles, contenente i risultati di una ispezione effettuata nei locali occupati dall'organizzazione Co.r.a. (Coordinamento Radicale Antiproibizionista), ha incaricato i servizi competenti "di fare il necessario per garantire che le attività dell'organizzazione Co.r.a.nei locali del Parlamento Europeo siano immediatamente interrotte"
(Processo verbale del Collegio dei Questori del Parlamento Europeo del 13.5.98 n. 7.4.).
La decisione del Parlamento Europeo ha origine da una interrogazione dell'europarlamentare svedese on. Jan Andersson, a seguito di una lettera di protesta consegnata a tutti gli eurodeputati e della conferenza stampa tenuta il giorno 11 dicembre 1997 nei locali del Parlamento Europeo appunto per denunciare l'attività eversiva quivi condotta dal Coordinamento Radicale Antiproibizionista (Co.r.a.), che sfruttava il Parlamento Europeo come proprio recapito ufficiale e base d'appoggio per la sua propaganda in favore della depenalizzazione e legalizzazione di tutte le droghe.
Lo stesso 11 dicembre il Co.r.a. aveva infatti organizzato con l'appoggio e la partecipazione del Commissario europeo Emma Bonino un convegno col fine dichiarato di giungere alla "legalizzazione di tutte le droghe".
Secondo i promotori dell'iniziativa, la manifestazione doveva servire ad organizzare le forze antiproibizioniste europee "per forzare il fronte italiano".
I fautori della droga libera identificano il nostro Paese come loro obiettivo prioritario in quanto "convinti che l'Italia rappresenti oggi l'anello debole della catena del sistema proibizionista in Europa".
Ora, con la chiusura d'autorità delle loro basi a Bruxelles e a Strasburgo, questa strategia baldanzosamente annunciata non potrà che subire un, speriamo definitivo, rinvio.