CONVEGNO A TORINO SULLE "NUOVE DROGHE": "ASSESSORE D'AMBROSIO, IL CONVEGNO APRIRA' LA VIA A UNA NUOVA POLITICA? L' ESEMPIO OLANDESE SARA' CENSURATO COME L'ESEMPIO SVIZZERO? ESSERE PROIBIZIONISTI SULLE DROGHE SIGNIFICA PROIBIRSI LA CONOSCENZA DI ESPERIENZE E POLITICHE DIVERSE?".
Giulio Manfredi, membro della Direzione Politica del CORA, ha dichiarato:
"Spero che il convegno serva a inserire, finalmente, nell'agenda politica interventi concreti di prevenzione ed informazione sulle droghe sintetiche; interventi, peraltro, che il Piano Sanitario Regionale già prevede ed impone: "organizzare il monitoraggio in vivo delle sostanze psicotrope sulla scorta delle iniziative già intraprese in altri Paesi e in altre Regioni italiane ... sostenere ed incentivare nelle realtà più a rischio la presenza di ambulatori itineranti con compiti di prevenzione ed informazione primaria nonchè attivare iniziative di sensibilizzazione in sinergia con le principali discoteche presenti sul territorio regionale".
In Olanda, gli operatori sanitari stazionano davanti a discoteche e raves per effettuare gratuitamente analisi delle sostanze in possesso dei ragazzi e per appurare il reale contenuto delle pasticche. E' così fuori dal mondo chiedere che questo avvenga anche a Torino, anche in Italia? E' così incredibile avere i SERT aperti, il sabato sera, davanti a discoteche e ritrovi, per contattare quelle migliaia di giovani che non andranno mai al servizio tossicodipendenze del quartiere (l'impegno, futuro, dell'ASL 3 al riguardo mi sembra sia l'eccezione che conferma la regola)?
Oppure si continuerà a fare come se niente fosse, proprio come si è fatto rispetto alle "vecchie droghe"? A 200 chilometri da Torino, in Svizzera, è in atto da cinque anni la distribuzione controllata di eroina a centinaia di giovani e nè gli Assessori Regionale e Comunale, nè i consiglieri regionali e comunali hanno avuto nemmeno la curiosità di capire, di andare a vedere, di organizzare un convegno a Torino su questo con i politici e i medici svizzeri......
Assessore D'Ambrosio, anche per lei essere proibizionisti sulle droghe, vecchie e nuove, significa essere proibizionisti sulla conoscenza di esperienze e politiche diverse, forse più adeguate, forse meno cieche rispetto alla realtà?".
Torino, 22 maggio 1999