("Il Foglio" del 19/06/99)"La consultazione referendaria federaler, svoltasi in Svizzera nei giorni scorsi, ha sancito il definitvo avvio di una fase sperimentale in cui sia consentito, sotto stretto controllo medico, la somministrazione di eroina nei casi più gravi di dipendenza. Oltre tremila persone possiedono i requisiti per essere ammessi in centri terapeutici: hanno compiuto 18 anni, sono eroinomani da almeno due anni, hanno interrotto almeno due tentativi terapeutici con altri metodi ambulatoriali, versano in condizioni di salute che escludano forme diverse di trattamento. Dunque, la Svizzera ha il coraggio di mettere in discussione le certezze ideologiche che, troppo spesso, hannno ispirato le politiche sulle tossicodipendenze. E mi riferisco, in particolare, alla fallimentare politica repressiva che, nel nostro paese, non è stata in grado di contenere il fenomeno, di recuperare i tossicodipendenti e di diminuire la microcriminalità connessa alla droga. Ecco perchè in Svizzera - così come nei Paesi Bassi, e presto, probabilm
ente, in Germania e Danimarca - si è deciso di sperimentare unanuova strada accanto agli indispensabili interventi di prevenzione, di educazione, di reinserimento, e al rafforzamento delle comunità terapeutiche e dei servizi pubblici.
La Lega Italiana per la Lotta all'Aids ha rso noto i dati del Centro di monitoraggio europeo sulle dipendenze. L'Italia ha un numero di tossicodipendenti da oppiacei tra i 180mila e i 313 mila contro i 150mila della Germania, che ha ben 24 milioni di abitanti in più. L'Italia, inoltre, detiene la percentuale più alta di tossicodipendenti in relazione alla popolazione: 3,3-5,4 su mille contro il 2,7 della Francia e l'1,83 della Germania.
La Lila, dunque - e, con lei i molti operaotri del settore e ii parlamentari che da tempo propongono innovazioni sperimentali - ha chiesto al governo di affidare la sperimentazione su mille tossicodipednenti all'Istituto Superiore di Sanità, che così coordinerebbe cinque progetti pilota in altrettante città italiane. Il nostro ministero della Giustizia, inoltre, sta preparando un testo sull'argoemnto: in nome di una politica di riduzione del danno, che - come i risultati delle prime sperimentazioni svizzere insegnao - abbia come scopo quello di salvare vite umane, di migliorare lo stato di salute dei tosssicodipendenti, di recuperarli al lavoro e di diminuire il tasso di criminalità delle nostrre città."
Luigi Manconi
Neanche sul giornale dell'amico Ferrara il prode Manconi se la sente di utilizzare il termine "antiproibizionismo" o "legalizzazione"; nulla da stupirsi se poi la "riduzione" gli elettori la fanno sui voti dei Verdi .... mentre in Francia l'antiproibizionista (e interventista) dichiarato Cohn Bendit vola al 10%!